Prestazione incoraggiante dei rossocrociati, che a Colonia hanno sconfitto 3-1 l'Ungheria. Reti elvetiche di Duah, Aebischer ed Embolo
60' di grande Svizzera, poi la crescita dell'Ungheria, alla quale fortunatamente non è riuscita la rimonta.
COLONIA - L'esordio a un grande appuntamento è sempre qualcosa di molto speciale, paragonabile a un bimbo che attende il 25 dicembre per scartare i doni sotto l'albero. Partire bene in questo genere di tornei - e non scopriamo certo l'acqua calda - è sempre di capitale importanza. La selezione di Yakin questo lo sapeva e non si è fatta cogliere impreparata: opposta alla temibile Ungheria, la grintosa Svizzera si è imposta con il punteggio di 3-1, offrendo una prestazione davvero incoraggiante che le ha permesso di mettere in cassaforte tre punti fondamentali.
Per la prima battaglia in salsa tedesca Murat Yakin ha puntato su Duah, confinando in panchina Amdouni, dove ci è finito anche Xherdan Shaqiri. Una scelta, quella di puntare sull'accattante del Ludogorets, che si è rivelata pagante.
Per capirlo ci è voluto ben poco tempo... Dopo una primissima fase di partita di studio, lungo la quale è successo ben poco, i rossocrociati sono passati a condurre al 13': bellissimo passaggio filtrante di Aebischer per il già citato Duah, il quale - scattato sul filo del fuorigioco - ha portato in avanti la Svizzera (rete in prima analisi annullata per un offside che però non c'era).
Al 20' gli elvetici, padroni del campo al cospetto di un avversario al contrario poco presente e poco reattivo, hanno sfiorato il raddoppio con Vargas, bravo a rubare il pallone al suo avversario ma al contrario poco scaltro davanti a Gulacsi. Nei primi 45' gli elvetici hanno letteralmente dominato gli avversari, sciorinando un calcio accorto in retrovia e allo stesso tempo frizzante davanti. A pochi istanti dalla pausa, un Aebischer in formato... perfezione ha trovato il meritato raddoppio, estraendo dal cilindro una conclusione precisa che non ha lasciato scampo al portiere ungherese.
In apertura di ripresa i rossocrociati hanno continuato a tenere alto il proprio baricentro, non permettendo ai magiari di provare a ricucire lo strappo. Ma è dopo l'ora di gioco che il vento della sfida è cambiato: al 63' Varga ha dapprima lanciato un primo monito ai nostri spedendo il pallone di poco a lato, per poi infilarlo tre minuti più tardi con un colpo di testa sul quale Sommer nulla ha potuto. Due circostanze in cui la nostra difesa non ha certo fatto bella figura. Ma, fortunatamente, sono state le uniche in cui siamo andati in totale affanno, malgrado gli uomini di Marco Rossi abbiano fatto di tutto fino al 90' per completare la rimonta.
Con cuore, sudore e sacrificio, la Svizzera ha infatti portato in porto la missione, grazie anche alla rete liberatoria firmata nei recuperi dal ritrovato Embolo, il quale ha infilato Gulacsi con un pallonetto imprendibile.
Archiviata la prima eurofatica, gli uomini di Yakin avranno ora qualche giorno per ricaricare le batterie e per preparare la sfida di mercoledì contro la Scozia, reduce dalla débâcle di ieri contro la Germania. Intanto, però, prima di pensare al secondo capitolo di Euro 2024, è giusto godersi questa vittoria. Perché era tutt'altro che scontata...
UNGHERIA - SVIZZERA 1-3 (0-2)
Reti: 13' Duah 0-1; 45' Aebischer 0-2; 66' Varga 1-2; 90' Embolo 1-3.
Ungheria: Gulacsi, Lang (46' Bolla), Orban, Szalai (79' Dardai), Fiola, Nagy (67' Kleinheisler), Schafer, Kerkez (79' Adam), Sallai, Szoboszlai, Varga.
Svizzera: Sommer, Rodriguez, Akanji, Schär, Ndoye (86' Rieder), Freuler (86' Sierro), Xhaka, Widmer (68' Stergiou), Vargas (74' Embolo), Aebischer, Duah (68' Amdouni).