Il Dundee Stars ha "licenziato" Stefan Stéen perché non voleva avere a che fare con un giocatore con la moglie incinta
L'attaccante svedese chiede ora un risarcimento.
SUNNE - L'estate stava andando benissimo per Stefan Stéen. Pronto a festeggiare la nascita del suo primo figlio e l'inizio di una nuova avventura professionale con i Dundee Stars, il 31enne svedese stava infatti apprezzando il periodo positivissimo. Stava. Perché all'ultimo il club scozzese ha deciso di fare marcia indietro.
Più che la scelta fatta dalla società, è stata la motivazione del veloce divorzio a lasciare a bocca aperta: gli scozzesi non volevano infatti avere a che fare con un giocatore prossimo alla paternità.
A ufficializzare l'addio è stato Steve Ward, membro del "board" nonché fratello del proprietario del club, il quale ha contattato telefonicamente Stéen per dargli la brutta notizia: «Ho brutte notizie, non se ne fa nulla ... Non voglio un portiere la cui moglie è incinta, non voglio questo stress».
Il club sapeva che Stefan Stéen sarebbe diventato papà
Sconcertato per l'accaduto, adesso lo svedese chiede un risarcimento per l'accordo annullato. Ai media del suo Paese ha rivelato: «Devo verificare quali sono i miei diritti. Voglio dimostrare che il comportamento tenuto dalla società scozzese è sbagliato e assicurarmi che nessun altro in futuro possa trovarsi nella stessa situazione».
L'aspetto curioso di una vicenda triste è che, al momento della stretta di mano, il club scozzese sapeva già che Stéen sarebbe diventato papà. Michael Latschenberger, l'agente del portiere, aveva infatti avvisato il club già all'inizio della trattativa: «Ho detto al club che Stefan era disponibile, ma che lui e sua moglie aspettavano un bambino. "Quindi ha bisogno di un appartamento e di un'auto". A quel punto i rappresentanti del Dundee mi hanno tranquillizzato facendomi presente che la scorsa stagione avevano due giocatori nella stessa situazione. E che tutto era andato bene».