«Finché ha fatto loro comodo, alla FIFA hanno predicato bene. Ora razzolano male»
Arno Rossini: «La fascia? Ennesima pessima figura fatta dalla FIFA».
DOHA - La fascia “No Discrimination” si può indossare subito senza attendere, come da programma, i quarti di finale. Quella “One love”, con il cuore arcobaleno, deve invece rimanere ben chiusa in un cassetto. In un Mondiale già criticatissimo, la FIFA non ha perso l’occasione per fare una nuova pessima figura. Nella speranza di compiacere il Qatar padrone di casa, a Zurigo hanno scelto di non esporsi ufficialmente in favore dei diritti della comunità LGBTQ+, togliendo ogni simbolo a essa collegato dall’uniforme di gioco. Per farlo si sono aggrappati al regolamento (l’articolo 13.8.1, dice che i giocatori possono indossare solo abbigliamento ed equipaggiamenti ufficiali forniti dalla FIFA) e hanno minacciato sanzioni.
“Hai la fascia non conforme? Sarai ammonito”. È così che Svizzera, Belgio, Danimarca, Galles, Germania, Inghilterra e Olanda, sono state costrette a fare marcia indietro vietando ai loro capitani di “trasgredire”. “Eravamo pronti a pagare delle multe, non possiamo invece mettere i giocatori nelle condizioni di essere ammoniti o magari costretti a lasciare il campo - hanno raccontato in un comunicato congiunto le Federazioni -. Siamo molto frustrati dalla decisione presa dalla FIFA, e molto delusi sono i nostri giocatori e allenatori, che sono forti sostenitori dell'inclusione. Loro mostreranno supporto in altri modi”.
«È l’ennesima pessima figura fatta dalla FIFA - è intervenuto Arno Rossini - I dirigenti del calcio non stanno pensando ai Mondiali e a tutto quello che rappresentano: in questo momento sono impegnati a fare altro. Stanno facendo gli equilibristi, i trapezisti. Per mesi, per anni, quando per loro è stato comodo, hanno appoggiato iniziative lodevoli; ora però che sono ospiti del Qatar, che hanno scelto loro come padrone di casa, stanno facendo marcia indietro. Hanno predicato bene, ora razzolano male. In questo atteggiamento io ci vedo grande falsità. Infantino e i suoi? Sono degli ipocriti. La Coppa del Mondo dovrebbe essere una festa per tutti, una festa che si svolge attorno a un grande protagonista: il calcio. Non so voi, ma io di pallone finora ho tuttavia sentito parlare molto poco. L’avvicinamento al torneo, i divieti, il poco sensato discorso del presidente della FIFA… fino a questo punto sono stati i Mondiali della politica».