«Mi hai resa di nuovo forte, la nostra è stata una connessione davvero speciale», la Yamaha M1 scrive al Dottore.
Anche la casa di Iwata omaggia Valentino Rossi: «È stato magico! Ti ho portato per 16 anni della tua incredibile carriera».
VALENCIA - In fondo non poteva esserci addio migliore. L'ultimo ballo di Valentino Rossi, con la festa di Valencia e l'omaggio di tutto il paddock, ha fatto calare il sipario su un'era forse unica e irripetibile per il Motomondiale. Il Dottore, uomo dei record capace di portare un intero sport in un'altra dimensione a livello di appeal e visibilità, è stato celebrato anche dalla sua amata Yamaha, che gli ha scritto una lunga lettera.
«Ti ho dato tutta me stessa, come tu hai dato tutto a me - si legge nella nota firmata simbolicamente dalla M1 - Mi hai resa di nuovo forte. Mi hai fatto rispettare di nuovo. Mi hai fatto amare di nuovo. Solo tu, Valentino, avevi il potere di farlo», ha aggiunto la casa di Iwata, per cui Vale ha corso per ben 16 stagioni. «Tu ed io eravamo “O si corre o si Muore”. Abbiamo vinto quattro titoli MotoGP e 56 gare insieme. Abbiamo portato gioia a milioni di persone in tutto il mondo e creato ricordi che dureranno una vita. La nostra è una connessione davvero speciale e mi mancherai più di quanto saprai mai».
Di seguito la lettera nella sua versione integrale:
«Ricordo sabato 24 gennaio 2004 come fosse ieri.
Il nostro primo appuntamento in Malesia.
Aspettavo uno come te da così tanto tempo.
Ero nervosa, ma è stato amore a prima vista per entrambi.
Ho capito subito che la nostra relazione sarebbe stata qualcosa di veramente speciale.
Abbiamo avuto quell’innegabile scintilla irripetibile e tutti i pezzi del puzzle si sono riuniti.
Non dimenticherò mai come ci siamo fermati sull’erba a Welkom nel 2004.
Solo noi due, rendendoci conto che io e te insieme avevamo ragione - e che questo era solo l’inizio.
Abbiamo vinto quattro titoli MotoGP e 56 gare insieme.
Abbiamo portato gioia a milioni di persone in tutto il mondo e creato ricordi che dureranno una vita.
Abbiamo fatto la storia perché abbiamo lavorato insieme e abbiamo tirato fuori il meglio l’uno dall’altro.
Mi hai resa di nuovo forte.
Mi hai fatto rispettare di nuovo.
Mi hai fatto amare di nuovo.
Solo tu, Valentino, avevi il potere di farlo.
E mi sono completamente fidata di te.
Ti ho sostenuto con tutto il cuore.
Ho combattuto tutte le tue battaglie con te.
Solo io sono stato in grado di renderti gli sport motoristici entusiasmanti fino alla fine.
Dal nostro primo bacio sull’erba a Welkom al nostro ultimo ballo a Valencia quest’anno, abbiamo vissuto tante avventure straordinarie.
E poi ci sono stati i nostri viaggi speciali a Laguna Seca nel 2008 e in Catalogna nel 2009.
Nessuno faceva mosse come noi in quei giorni, vero?
Anche ad Assen nel 2009, quando ti ho aiutato a vincere la tua 100ª gara.
È stato magico!
Ti ho portato per 16 anni della tua incredibile carriera.
Ma anche tu mi hai portato nel tuo cuore.
Dal Mugello a Motegi, da Silverstone a Sepang e da Barcellona a Buriram, ci siamo sempre stati l’uno per l’altro.
Ti ho dato tutta me stessa, come tu hai dato tutto a me.
L’unica cosa di cui farò sempre tesoro sono i nostri discorsi sulla griglia.
Eravamo io e te contro il mondo.
Tu ed io eravamo “O si corre o si Muore”.
Ma, purtroppo, anche le storie d’amore più belle finiscono.
Valentino, sei parte di me.
Parte della mia storia.
Parte di ciò che sono oggi e di chi sarò molto tempo dopo che ci separeremo.
La nostra è una connessione davvero speciale e mi mancherai più di quanto saprai mai.
Grazie, Valentino.
Con amore,
La tua M1»