In attesa di luoghi ufficiali per la loro accoglienza, i nomadi hanno domandato ai comuni di mettergli a disposizione i terreni utilizzati per fiere e circhi
LOSANNA - I nomadi, Jenisch o Sinti, in attesa di luoghi ufficiali per la loro accoglienza chiedono ai comuni di mettere a disposizione terreni utilizzati per fiere e circhi.
«Se una decina di comuni accettassero la proposta il problema verrebbe risolto», ha spiegato oggi all'ats Albert Barras, portavoce romando dei Jenisch, al termine di una tavola rotonda con Etienne Roy, mediatore cantonale per i nomadi e Jean-Daniel Carrard, sindaco di Yverdon-les-Bains.
L'incontro non ha ancora portato nulla di concreto, vi è però la «speranza che qualcosa accada», ha affermato Barras. Al vaglio vi è la creazione di un'area di accoglienza nella parte alta di Losanna, ma il dossier avanza molto lentamente.
«Sono consapevole del fatto che la popolazione sia intimorita dai nomadi, tuttavia quando ripartiamo lasciamo tutto in ordine», e «come di consueto dove ci fermiamo paghiamo per il posteggio, il consumo di acqua e della corrente elettrica», ha aggiunto. «Alcuni comuni ci accettano per una quindicina di giorni, ma ciò non basta», ha deplorato Barras.