Gli atenei elvetici si stanno mobilitando per dare un ulteriore contributo alla protezione del clima
ZURIGO - Le università svizzere vogliono dare un taglio ai viaggi in aereo. In prima linea c’è il Politecnico di Zurigo, che entro il 2025 intende ridurre dell’11% la distanza percorsa in volo dai propri collaboratori. Lo scrive la Nzz am Sonntag, che parla anche dell’introduzione di un sistema di monitoraggio: in molti atenei non è infatti nemmeno noto se e quando il personale opta per la trasferta in aereo.
Analoghe misure per l’ambiente sono attualmente allo studio, stando al domenicale, anche per le università di Berna, Basilea e Losanna. In quest’ultima, tra l’altro, pure con la creazione di un gruppo di lavoro per un maggiore impiego delle videoconferenze. A San Gallo non se ne parla, per evitare di danneggiare l'apertura al mondo che distingue l'istituto.
«È da anni che il Politecnico sostiene che le emissioni di gas serra devono essere ridotte a zero, pertanto non possiamo continuare a volare in giro per il mondo» spiega Reto Knutti, esperto di clima e delegato per la sostenibilità, interpellato dal domenicale. Ma si tratta di una questione che riguarda le università di tutto il mondo, su cui già lo scorso anno si erano chinati 650 accademici in una lettera aperta che chiedeva una drastica diminuzione dei viaggi in aereo.