A più riprese la politica ha chiesto di tassare il traffico aereo. Non mancano i viaggiatori che compensano le emissioni di Co2 con un contributo a sostegno di progetti ambientali
LUGANO - I viaggi in aereo sono troppo convenienti. Ed è anche per questo motivo che si vola sempre di più. Soprattutto secondo gli ecologisti, è un fenomeno a cui bisogna porre un freno introducendo delle tasse sui biglietti aerei. O addirittura vietando i voli a corto raggio, come ha dichiarato poche settimane fa Bálint Csontos dei Verdi basilesi. Un divieto, questo, che anche secondo l’esperto di sociologia del traffico Thomas Ohnmacht avrebbe senso: «In molti prediligono l’aereo facendo dei calcoli sbagliati. Non tengono conto delle trasferte in aeroporto, dello stress e dei tempi d’attesa, e nemmeno dei controlli di sicurezza» ha detto di recente dalle colonne di 20 Minuten.
E a pagare è sempre l’ambiente. Come si evince da un nostro confronto, nei voli a corto raggio l’aereo è il mezzo che produce più emissioni di Co2. L’auto non è comunque da meno, con valori che si avvicinano a quelli dei voli. «Il bilancio ecologico migliora sui collegamenti aerei a lungo raggio, poiché un grosso quantitativo di cherosene viene utilizzato al decollo» ha spiegato Ohnmacht.
Anche tra chi sceglie di viaggiare in aereo non mancherebbe comunque la sensibilità ambientale. Lo si rileva nelle agenzie viaggi, dove - come ci dice la portavoce di Hotelplan - «più della metà dei clienti accetta la proposta di versare un contributo a fronte di una prenotazione per compensare le emissioni». Si tratta di contributi a favore di MyClimate che vengono reinvestiti in progetti a sostegno dell’ambiente e del clima. In dieci anni, Hotelplan Svizzera ha in questo modo compensato 83’000 tonnellate di Co2. Lo stesso vale per Kuoni, che a sua volta propone ai clienti di effettuare un versamento a favore dell’ambiente. «La proposta viene accolta da varie categorie di clienti, non ce n’è una precisa» spiega il portavoce Kuoni.
Per compensare le proprie emissioni di Co2 non è comunque necessario passare da un’agenzia viaggi. Anche chi prenota un volo per contro proprio può accedere a una piattaforma come MyClimate. Per un volo a cortissimo raggio, per esempio Lugano-Zurigo, il contributo è compreso tra tre e nove franchi.
Il confronto
Per il treno, si tiene conto della provenienza della corrente elettrica nei vari paesi.
Le trasferte in auto avvengono con vetture Euro 5 a benzina con 1,5 persone a bordo. Il costo dell'auto si basa sul veicolo campione del TCS per una spesa di 70 centesimi al chilometro (non si tratta soltanto del carburante, ma anche dei vari costi assicurativi e di usura).
Il volo viene effettuato con un A320 (solo da Lugano è un Saab 2000, velivolo che Swiss utilizzerà di nuovo a partire dal prossimo 28 ottobre). Non si tiene conto della trasferta in auto per Malpensa, che produce circa 10 chili di Co2.
Per il bus ci si basa su uno studio Flixbus sulle emissioni. Il collegamento nazionale a lunga percorrenza avviene, come previsto dall'orario, via Basilea.
Viaggio di sola andata: 30 ottobre 2018 (Prenotazione: 7 ottobre 2018)