Gli attuali provvedimenti restano in vigore almeno fino al prossimo 26 aprile. Poi cominceranno gli allentamenti
Ha avuto luogo oggi una conferenza stampa del Consiglio federale, in cui si è parlato anche di recessione, lavoro ridotto e dazi doganali
BERNA - Stamani in Svizzera si contavano 22'789 casi accertati di coronavirus. Un numero che cresce ogni giorno. Ma che si sta cercando di rallentare, in particolare con la chiusura delle attività. Ma cosa significa per l'economia del nostro paese? Se ne parla a Berna nell'odierna conferenza stampa del Consiglio federale, a cui partecipano i ministri Simonetta Sommaruga, Alain Berset e Guy Parmelin.
Innanzitutto la presidente della Confederazione Sommaruga ha fatto il punto sulle misure messe in atto. Misure che, afferma, «stanno avendo effetto». Insomma, il messaggio delle autorità sembra essere passato. «Lo ha recepito la maggior parte della popolazione che sta facendo il possibile per rispettare i provvedimenti: è fantastico e potete esserne fieri». Il Consiglio federale rivolge quindi un ringraziamento «per la solidarietà». Lo conferma Daniel Koch dell'Ufficio federale della sanità pubblica: «Se le misure vengono ancora rispettate, ci possiamo aspettare che la curva dei contagi cominci a scendere». E le misure (distanza sociale, norme igieniche e restare a casa) vanno rispettate anche durante il weekend pasquale, sottolinea Sommaruga.
Nel frattempo si pensa ai primi allentamenti che verosimilmente potranno avvenire entro la fine di aprile, ma soltanto negli ambiti in cui sarà possibile mantenere la distanza sociale e rispettare le norme igieniche. Per ora le misure attuali restano in vigore almeno fino al prossimo 26 aprile. Le decisioni sul graduale allentamento dei provvedimenti (non è ancora chiaro se potrà avvenire anche solo per singole regioni) saranno invece prese nella seduta del Governo federale in programma il 16 aprile. Ora non bisogna comunque abbassare la guardia, sottolinea il ministro della sanità Berset. E aggiunge: «Si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel».
Il consigliere federale Parmelin presenta alcuni dati relativi agli effetti che la pandemia sta avendo sull'economia elvetica. Attualmente la disoccupazione ha raggiunto quota 3% (ma si potrebbe arrivare fino al 7%) e il 30% degli occupati (si tratta di 1,5 milioni di persone) è in regime di lavoro ridotto. La produzione è calata del 25%. «Ogni prolungamento delle restrizioni costa caro alla nostra economia» afferma.
Sostegno all'aviazione? - Il Governo federale sta valutando come e se sostenere il settore dell'aviazione. Si tratta di un settore che comprende circa 190'000 posti di lavoro. I soldi, sottolinea Sommaruga, dovrebbero però restare in Svizzera e non potrebbero essere distribuiti dividendi.
La recessione che ci aspetta - La SECO ha presentato al Governo due scenari sull'andamento economico fino alla fine del 2021, in aggiunta alle previsioni congiunturali del mese di marzo. E si parla di una recessione che potrebbe essere nettamente più marcata e la ripresa più lenta del previsto. Se il crollo dovesse rivelarsi più grave e se dovesse innescare effetti di secondo impatto, il tenore di vita in Svizzera ne risentirebbe in modo tangibile e assolutamente fuori dal comune.
Fare ipotesi attendibili è però estremamente difficile, anche perché finora esistono soltanto pochi dati che permettano di quantificare l’entità del crollo economico da marzo in poi. Il gruppo di esperti della Confederazione aggiornerà le previsioni congiunturali nella seconda parte di aprile.
Evitare 200'000 licenziamenti - Il Consiglio federale ha inoltre deciso di allargare la cerchia degli aventi diritto all'indennità per lavoro ridotto. Finora i lavoratori su chiamata il cui grado di occupazione subiva oscillazioni superiori al 20% non ne avevano infatti diritto. Ora le aziende possono invece richiedere l’indennità se impiegano questi collaboratori da oltre sei mesi. In questo modo si intende evitare il licenziamento delle circa 200'000 persone che lavorano su chiamata in Svizzera.
Affitto di spazi commerciali - Sempre in ambito economico rientra la questione degli affitti per spazi commerciali, che attualmente sono chiusi. Una questione, anche questa, su cui si è chinata il Governo federale, che si dice consapevole della difficile situazione in cui si trovano molti locatari di locali commerciali. Ma preferisce non intervenire nei rapporti contrattuali tra privati con provvedimenti di emergenza. La Confederazione invita pertanto le parti coinvolte (locatari, locatori, gestori d'immobili, associazioni eccetera) ad adoperarsi per individuare soluzioni costruttive e pragmatiche riferite ai casi concreti. Per esempio, prevedendo l’esenzione completa (o parziale) dal pagamento della pigione, il rinvio o la rateizzazione del pagamento o altre combinazioni con prolungamento del contratto. «Tutto ciò richiede disponibilità, creatività e buona volontà».
Materiale medico senza dazi - Sono state prese decisioni anche in merito al materiale medico d'importazione: temporaneamente saranno sospesi i dazi doganali. Sarà pertanto possibile importare tale merce a basso costo e con procedure semplificate al massimo. Il Consiglio federale intende così agevolare le forniture di equipaggiamento medico urgentemente necessario a ospedali, personale sanitario e pazienti. Si parla in particolare di mascherine, guanti, disinfettante, tute e occhiali di protezione. La relativa ordinanza entra in vigore il 10 aprile 2020 e si applica fino al 9 ottobre 2020.