L'esercito ha verificato ieri la prontezza delle Forze aeree con un decollo su allarme.
Le tempistiche e gli obiettivi prestabiliti sono stati pienamente soddisfatti.
BERNA - In caso di pericolo dall'aria, i jet militari svizzeri sono pronti a difendere lo spazio aereo in tempi brevi: 15 minuti per decollare dalla base aerea di Payerne (VD).
Dalla fine del 2020, le Forze aeree provvedono alla sicurezza dello spazio aereo svizzero 24 ore su 24, sette giorni su sette. A partire dal 2016 questa capacità è stata incrementata in diverse fasi su richiesta del Parlamento, dopo i problemi emersi nel caso di un aereo di linea dirottato.
Ora, in caso di allarme i caccia sono in grado di fornire supporto o intervenire in volo in tempi brevissimi. Per testare questa prontezza, ieri alle 20.15 l'esercito ha effettuato a Payerne senza preavviso una verifica della prontezza sotto forma di decollo su allarme (Quick Reaction Alert, QRA).
Stando al comunicato governativo pubblicato oggi, è stato scelto apposta un orario dopo la conclusione del servizio di volo ordinario allo scopo di verificare i meccanismi e le procedure al di fuori dei normali orari d'esercizio dell'aerodromo. Solo così poteva essere verificata la prontezza in condizioni realistiche.
Dopo che l'allarme è stato lanciato, due aerei da combattimento F/A-18 sono decollati entro il tempo prestabilito di 15 minuti. Oltre ai piloti, in tale contesto sono stati contemporaneamente verificati la prontezza all'impiego del personale della Centrale d'impiego difesa aerea e dell'aerodromo di Payerne come pure il servizio di picchetto delle organizzazioni partner come la Base logistica e la Base d'aiuto alla condotta dell'esercito.
Dopo che i due aerei da combattimento hanno raggiunto la zona prestabilita entro il limite di tempo richiesto, i piloti hanno svolto un allenamento di polizia aerea interno. I risultati dell'esercitazione verranno analizzati e migliorati laddove necessario.
Gli esercizi di allarme, precisa la nota, al di fuori dei normali orari d'esercizio rimarranno delle eccezioni. Sono tuttavia indispensabili al fine di trarre insegnamenti e di migliorarsi come organizzazione.
Colmare una lacuna - Nel 2015 le forze armate erano ancora pronte all'intervento solamente negli orari d'ufficio, una situazione che è poi gradualmente cambiata al fine di realizzare il progetto Polizia aerea 24 (PA24), ormai realtà dal 31 dicembre scorso.
Un dibattito sull'argomento si era scatenato a causa di un dirottamento avvenuto nel 2014. In quell'occasione le forze aeree elvetiche non erano operative e il velivolo - un Boeing 767-300 della Ethiopian Airlines - era stato scortato fino a Ginevra prima da due caccia Eurofighter dell'aviazione militare italiana e poi da due Mirage 2000 francesi.
Ora due F/A-18 armati sono pronti in maniera permanente, in particolare per le cosiddette "hot mission" e "live mission". Le prime sono impieghi di pronto intervento causati dalla presenza di velivoli che violano la sovranità sullo spazio aereo svizzero. Le seconde sono invece controlli a campione.
Sede a Payerne - Quale sede principale del servizio di polizia aerea permanente è stato scelto l'aerodromo militare di Payerne. In alternativa, i velivoli potranno partire anche da Emmen (LU) o Meiringen (BE). Visto che anche il personale tecnico (come i meccanici) è a disposizione 24 ore su 24 per la prontezza d'allarme, sarà possibile svolgere ulteriori lavori di manutenzione alla flotta di F/A-18.
Per l'ampliamento completo della prontezza si sono resi necessari circa 100 posti di lavoro supplementari presso le Forze aeree, la Base logistica dell'esercito e la Base d'aiuto alla condotta. I costi aggiuntivi si aggirano attorno ai 30 milioni di franchi all'anno.