Due turiste svizzere sono finite nell'Hotel-Quarantena di Ibiza
Tra certificati mancanti e giorni passati chiuse in camera, non vedono l'ora di poter rientrare in Svizzera
ZURIGO / IBIZA - È tempo di vacanze, ma ai tempi del coronavirus lo sgambetto è dietro l'angolo. Lo hanno vissuto in prima persona due turiste zurighesi, partite per godersi il sole e il mare d'Ibiza e finite ben presto in un hotel predisposto alla quarantena, senza possibilità di uscire, poiché risultate positive al coronavirus.
Lo hanno raccontato loro stesse al portale elvetico Blick, spiegando come il loro viaggio iniziato alla grande è ben presto diventato «un incubo»: «È stato come essere in prigione».
La situazione è iniziata a precipitare quando hanno effettuato un test antigenico per prepararsi per il volo di ritorno. Essendo asintomatiche, il risultato le ha sorprese: positivo. Per sicurezza, hanno quindi effettuato un PCR, ma l'esito è stato il medesimo. Dove si sono infettate? Nessuna idea: «Non andavamo alle feste, eravamo sempre solo noi due».
In ogni caso, di conseguenza, le autorità spagnole le hanno costrette in un hotel, per effettuare la quarantena. Non si può uscire: pena 5'000 euro di multa. Secondo le due ragazze, la stanza è sporca, tenuta male, e il cibo è tutt'altro che buono. Dieci giorni senza uscire, insomma, non passano più.
Finito il periodo d'isolamento, le due ragazze sono state nuovamente autorizzate a lasciare l'hotel, ma senza ricevere alcuna conferma di essere state in quarantena, ciò che complica il rientro in Svizzera. «Come possiamo provare di aver fatto la quarantena? E di essere guarite?» si sono chieste. Le prove sono necessarie, altrimenti avrebbero potuto essere in spiaggia a divertirsi, per quanto ne sappiano datori di lavoro o altri funzionari.
E per il volo di ritorno? Contattato, l'Ufficio Federale della sanità pubblica (UFSP) ha informato le due donne che non devono fare un altro test, poiché considerate guarite. Le autorità spagnole, però, la vedono diversamente e chiedono loro un altro tampone. «Cosa facciamo se all'aeroporto risulta nuovamente positivo?, dobbiamo fare altri dieci giorni in quarantena? Vogliamo solo andarcene», hanno raccontato a quel punto disperate le due amiche.
All'improvviso, però, una buona notizia: l'UFSP si mette in contatto con loro e conferma che riceveranno un certificato di guarigione, cosicché possano andare all'aeroporto e tornare in Svizzera con tranquillità, e senza la paura di dover finire nuovamente in quarantena.
Martedì è previsto il volo di ritorno, e se non dovessero emergere ulteriori sorprese, il viaggio inizialmente breve ma rivelatosi lungo e travagliato potrebbe infine giungere al termine, per il sollievo delle due zurighesi.