Il Molnupiravir accende gli entusiasmi del Parlamento. Ma non sarà disponibile prima della primavera. Che cos'è?
BERNA - Le "pillole miracolose" suscitano sempre grandi speranze. Specie durante le pandemie. Contro il Covid ne sono spuntate parecchie, negli ultimi due anni: alcune si sono fermate alla dogana, altre sono state approvate e acquistate a man bassa nelle farmacie svizzere.
Clorochina, corticosteroidi, Tocilizumab e Sarilumab. All'elenco negli ultimi giorni si è aggiunto un nuovo nome dalla difficile pronuncia, e dai risultati promettenti: il Molnupiravir. Prodotto dal colosso Merck, il farmaco è stato sottoposto all'approvazione della Food and drugs administration (Fda) americana. Secondo la casa farmaceutica tedesca, dimezzerebbe il rischio di ospedalizzazione e decesso legato al Covid-19.
Secondo la SonntagsZeitung, in Svizzera non è ancora pervenuta alcuna domanda di autorizzazione. A differenza dei vaccini, tuttavia, potrebbe essere approvato seguendo il parere delle autorità farmaceutiche europee o americane in un processo accelerato. E in Parlamento c'è già chi chiede al Consiglio federale di procurarsi il medicamento.
«Il Consiglio federale dovrebbe prenotare rapidamente il farmaco in modo che la Svizzera possa riceverlo in anticipo» incalza la consigliera nazionale Udc Therese Schläpfer. Molnupiravir potrebbe essere un punto di svolta, se il tasso di vaccinazione continuerà a mantenersi basso. «Se il farmaco effettivamente previene molti casi gravi, si potrebbe comunque considerare di revocare le misure restrittive».
Anche la consigliera nazionale dei Verdi Katharina Prelicz-Huber spera che il farmaco venga approvato rapidamente, ma seguendo un iter rigoroso. «Oltre alla vaccinazione, questo farmaco sarebbe uno strumento importante per revocare le misure Covid». Il farmaco tuttavia difficilmente sarà disponibile in Svizzera prima della prossima primavera. «Se vogliamo porre fine al certificato obbligatorio e quindi anche ai test, che purtroppo presto verranno pagati, il raggiungimento dell'obiettivo vaccinale rimane la priorità assoluta».
Il consigliere nazionale del Centro Lorenz Hess la vede in modo simile. «Tutto ciò che può alleggerire i reparti di terapia intensiva è benvenuto - commenta - ma oltre a fare scorta di farmaci il governo deve pensare ad aumentare al più presto il livello di vaccinazione».
Gli esperti di salute, invece, sono scettici. Daniel Speiser, professore di immunologia all'Università di Losanna, smorza gli entusiasmi. «Ci vorranno mesi prima che il farmaco sia approvato e disponibile, il che è già una perdita di tempo prezioso». Inoltre, il Molnupiravir non azzera gli effetti collaterali. «La vaccinazione rimane decisamente la soluzione migliore».
Lo studio
Il farmaco Molnupiravir dei produttori Merck e Biotherapeutics ha ottenuto risultati incoraggianti negli studi. Secondo la “SonntagsZeitung”, sono stati ricoverati in ospedale la metà (28) dei 385 pazienti ad alto rischio con Covid non vaccinati rispetto a un gruppo di confronto (53) di 377 persone trattate con un placebo. La pillola dovrebbe essere sul mercato prima di Natale.