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Il turismo vallesano è a caccia di settecento lavoratori

Il settore sta tornando a respirare, anche con l'arrivo di prenotazioni dall'estero. Ma manca personale
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Il turismo vallesano è a caccia di settecento lavoratori
Il settore sta tornando a respirare, anche con l'arrivo di prenotazioni dall'estero. Ma manca personale
SION - Il settore turistico vallesano sta tornando a respirare: per l'imminente stagione invernale (che in alcune località è persino già cominciata), le prenotazioni stanno infatti tornando al livello pre-pandemico, anche grazie ...

SION - Il settore turistico vallesano sta tornando a respirare: per l'imminente stagione invernale (che in alcune località è persino già cominciata), le prenotazioni stanno infatti tornando al livello pre-pandemico, anche grazie a turisti stranieri. Ma le strutture sono in cerca di personale: nel cantone i posti vacanti sono infatti ancora circa settecento. «Manca personale soprattutto nella gastronomia e nel settore alberghiero» spiega Damian Constantin, direttore di Valais/Wallis Promotion, dalle colonne della SonntagsZeitung.

Certo, la caccia al personale era difficile anche prima della pandemia. Ma la situazione si è aggravata. Dove sono dunque finiti i lavoratori? Constantin spiega che proprio a causa della pandemia (e quindi le difficoltà del settore turistico), in molti si sono ripensati. E hanno approfittato anche del boom dell'industria vallesana: sono numerose le persone che sono per esempio state impiegate da Lonza, che per via del coronavirus è cresciuta molto.

Ora per il turismo si tratta dunque di trovare delle soluzioni per arrivare all'inizio della stagione invernale con personale a sufficienza. Il direttore di Valais/Wallis Promotion ritiene che andrebbe per esempio revocato l'obbligo di permesso per impieghi a breve termine. E propone anche di promuovere il reclutamento nelle scuole alberghiere.

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