Il tasso di chi non ha un impiego si è attestato al 2,2%, in Ticino al 3,0 (quinto posto fra i più toccati dal problema)
BERNA - La disoccupazione torna a salire in Svizzera, seppur lievemente: in gennaio il numero dei senza lavoro ha superato la quota dei 100'000, per la prima volta dall'aprile dell'anno scorso, e il tasso di chi non ha un impiego si è attestato al 2,2%, anche in questo caso ai massimi da nove mesi.
Quasi quattromila disoccupati in più rispetto a dicembre - Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) il numero dei disoccupati iscritti agli uffici regionali di collocamento (URC) è salito a 100'776, vale a dire 3835 in più di dicembre, ma 21'492 in meno di gennaio 2022. La quota sul totale degli occupati è leggermente cresciuta rispetto al 2,1% di dicembre, scendendo invece dal 2,7% di dodici mesi prima.
Senza lavoro in aumento ma mai come nel 2004 - A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) erano stati registrati 170'000 senza lavoro, con un tasso al 3,7%. Le quote registrate dalla Seco sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, che risale al gennaio 2004, quello più contenuto è l'1,9% osservato nel 2022 in settembre e ottobre.
Nel numero di disoccupati non inclusi coloro che beneficiano di assistenza o vivono di risparmi - Va anche sottolineato come i dati sulla disoccupazione - che spesso suscitano un acceso dibattito, in particolare in Ticino - non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza. Gli indicatori si basano inoltre sulle persone effettivamente iscritte all'URC: la definizione di disoccupato è quindi diversa da quella dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi.
La disoccupazione in Ticino - In Ticino nel gennaio 2023 il tasso di disoccupazione si è attestato al 3,0% (+0,2 punti rispetto a dicembre, -0,3 su base annua) e si trova al quinto posto fra i più toccati dal problema; nei Grigioni il tasso è dell'1,2% (+0,1 e -0,2). I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione, pur restando tutti ampiamente sotto la soglia psicologica del 4%.
Ginevra è il cantone con il maggior numero di disoccupati - Con un tasso del 3,8% il primato negativo spetta a Ginevra, seguono Giura (3,6%) e Vaud (3,5%); oltre il 3% è anche Basilea Città (3,1%). Con un tasso dello 0,6%, Appenzello interno e Obvaldo sono invece i cantoni con meno disoccupati. Il motore economico della nazione, Zurigo, è all'1,8%, un po' meno della media nazionale.
I Grigioni sono al sesto rango nella graduatoria dei meno colpiti. In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 4978 disoccupati (+321 mensile, -494 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1257 (+97 e -266).
Aumenta la disoccupazione giovanile - Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che il numero di giovani (15-24 anni) disoccupati è aumentato di 266 unità rispetto a dicembre a un totale di 9039, cioè 1361 persone in meno che un anno prima. Il tasso per questa fascia di età si è attestato al 2,0%, stabile sul mese e in flessione di 0,3 punti sull'anno.
I lavoratori ultra 50enni sono al 2,1% (stabile e -0,6). I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 13'603, il 3,7% in meno di dicembre e il 53,2% in meno di dodici mesi prima: per la precisione si trattava di 108 giovani, 6007 25-49enni e 7393 ultra 50enni.
Maggiore tasso di disoccupazione fra gli stranieri - Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,5% (+0,1 mensile, -0,3 annuo), gli stranieri del 4,1% (+0,2 e -0,7). Per paese di provenienza, i tassi sono più elevati per i bulgari (8,3%), gli africani (7,8%) e i rumeni (7,0%). L'Ue è al 3,6%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 4,2%, l'Italia al 3,8% e la Germania al 2,2%.
Centosettanta mila i disoccupati registrati a Gennaio - Complessivamente, afferma ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 169'516, l'1,0% in più di dicembre e il 18,1% in meno di dodici mesi prima. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento è pari a 51'810 (+3337 mensile e -6602 annuo).
I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di novembre (ultimo dato disponibile), che risulta praticamente quasi sparito: ha infatti colpito solo 1536 persone in 8 aziende. Sempre in novembre 6602 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione.
Oliver Schärli, SECO: «Livello inferiore a quello pre-crisi» - La Segreteria di Stato dell'economia comunque, malgrado il lieve aumento registrato in gennaio, guarda con favore ai dati sulla disoccupazione: è una dichiarazione di Oliver Schärli, responsabile del settore mercato del lavoro e assicurazione contro la disoccupazione presso la Seco, a ribadirlo in una teleconferenza.
«In quasi tutti gli ambiti il livello si è rivelato inferiore a quello pre-crisi», ha affermato. Sottolineando anche come, in termini generali, a suo avviso «la carenza di lavoratori qualificati sul mercato elvetico resta comunque probabilmente un problema più grande della disoccupazione».