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SVIZZERAPiù giorni in ufficio per i dipendenti di Swisscom

13.04.23 - 21:01
L'azienda è soddisfatta dell'home office ma ritiene che la presenza fisica sul posto di lavoro sia importante per la cultura aziendale e per l'integrazione dei nuovi dipendenti
20min/Matthias Spicher
Recentemente i dipendenti di Swisscom hanno dovuto tornare a essere presenti in ufficio più spesso.
Recentemente i dipendenti di Swisscom hanno dovuto tornare a essere presenti in ufficio più spesso.
Più giorni in ufficio per i dipendenti di Swisscom
L'azienda è soddisfatta dell'home office ma ritiene che la presenza fisica sul posto di lavoro sia importante per la cultura aziendale e per l'integrazione dei nuovi dipendenti

BERNA - L'home office si è affermato in molte aziende svizzere, specialmente a partire dalla pandemia di coronavirus. Un esempio lampante è Swisscom, dove lavorare da casa è considerato del tutto normale. Ora, però, il gigante delle telecomunicazioni sta adattando le sue norme.

Finora i dipendenti erano obbligati a presentarsi in ufficio solamente un giorno alla settimana ma, a partire dalla fine di febbraio, la regola è stata cambiata: da un minimo di un giorno si è passati a due, come spiegato a 20 minuten dalla portavoce dei media Annina Merk.

«Il tempo condiviso in ufficio è importante» - L'azienda continua a sottolineare i lati positivi dell'home office. «Permette ai dipendenti di lavorare in pace e tranquillità, riduce le distanze di pendolarismo ed è un buon complemento al lavoro in ufficio», afferma Merk. Tuttavia, Swisscom ritiene che sia importante per la cultura aziendale e per l'integrazione dei nuovi dipendenti «che il tempo condiviso si svolga anche negli uffici». È questa ragione che ha indotto la direzione del gruppo ad aumentare la soglia minima di presenza.

Pare la novità non sia stata accolta con entusiasmo da parte del personale. La comunicazione ha suscitato «diverse reazioni», conferma Merk. 

Il timore che qualcuno se ne approfitti - Una cosa è certa: non è solo all'interno di Swisscom che le norme sull'home office sono fonte d'intense discussioni. Dopo tutto, è in gioco la vita quotidiana di centinaia di migliaia di persone. Il quotidiano tedesco Zeit ha recentemente riferito di persone che percepiscono il lavoro da casa come assolutamente rilassante. Il giornale cita un dipendente che dice: «Il lavoro effettivo? È di dieci ore su 40 alla settimana».

A gennaio, un'inchiesta di 20 Minuten tra i propri lettori aveva portato a considerazioni simili. Con il lavoro da casa «mi prendo consapevolmente il tempo per le pause, faccio anche una doccia o qualcosa di bello per il mio ragazzo», ha spiegato una donna. Proprio in quei giorni le prime aziende hanno reagito, cancellando l'home office il venerdì.

«Nessun diritto al lavoro a domicilio» - Da parte sua, l'Associazione svizzera dei datori di lavoro non osserva queste tendenze nel Paese. L'home office si è affermato e i dipendenti chiedono orari di lavoro flessibili. «Soprattutto in considerazione della carenza di lavoratori qualificati, queste soluzioni flessibili fanno parte dell'essere un datore di lavoro attraente», afferma la portavoce Ursula Gasser.

La quale, tuttavia, mette le cose in prospettiva: la quota di lavoro nell'economia svizzera che può essere svolta a casa è «gestibile e probabilmente si aggira intorno al 40%». La chiave per l'attuazione è la fiducia reciproca. Detto questo, il lavoro a domicilio rimane volontario per entrambe le parti. «Non c'è alcun diritto all'home office e il principio è reversibile», ricorda Gasser.

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