Dopo le "api postine" nella sede di Zurigo-Mülligen, Berna segue l'esempio
BERNA - Lettere e miele: la Posta si dà all'apicoltura. Sul tetto del PostParc, vicino al brulicante via vai della zona della stazione, la vita non è meno frenetica e il rumore assume il suono di un operoso ronzio. Da qualche tempo, dal belvedere con vista sul "cupolone" del Palazzo federale, quattro arnie fanno bella mostra di sé e l'attività delle "api postine" non conosce sosta. Dopo il primo esperimento al centro lettere di Zurigo-Mülligen, anche quello di Berna ha iniziato a ospitare i laboriosi insetti. Il primo raccolto di miele della stagione è previsto per metà giugno.
Ma a cosa si deve la curiosa trovata di posizionare arnie e "smistare" miele sul tetto di un'azienda che di solito smista pacchi e lettere? L'idea è venuta a Thomas Hirschi, object manager presso Posta Immobili (IMS), che aveva ha sentito parlare delle «api postine» di Zurigo, e un giorno si è chiesto: «Perché non lo facciamo anche noi qui a Berna?».
L’idea di fondo era quella di favorire la presenza delle api «e contribuire così alla biodiversità anche nelle aree urbane» ha dichiarato. Così con questa idea in testa Hirschi si è quindi recato all’associazione di apicoltori di Berna e dintorni, suscitando subito interesse. Il tetto del PostParc si è di fatto rivelato l’ambiente perfetto. «Le api sono facilmente raggiungibili, il luogo non è completamento esposto ai venti e a mezzogiorno gli insetti possono godere anche di un po’ di ombra. Le condizioni ideali, quindi» hanno sottoscritto con entusiasmo le eco-sostenibili intenzioni del manager di Posta.
Un’occasione perfetta anche per un neo-apicoltore a cui piacerebbe prendersi cura di una nuova colonia, come David Brunner, che ha preso al volo la "dritta" arrivata dal dirigente di Posta e dall'associazione degli apicoltori per mettersi subito all'opera. È lui il "gerente" dell'apiario che si occupa delle quattro colonie.
«Durante il periodo della pandemia avevo più tempo a disposizione e ho pensato a quale hobby avrei potuto dedicarmi. Ci tenevo che fosse un’attività improntata sulla sostenibilità. Così mi sono venute in mente le api. Senza pensarci due volte mi sono iscritto a un corso per apicoltori e oggi eccomi qua».
Quasi nessuno potrebbe immaginare che sul tetto dell’edificio regni la pace, eppure il testimone Brunner conferma che «qui si trova un vero e proprio paradiso per le api», che volano, ronzano e producono in questa porzione di cielo sopra Berna.
«Fare l’apicoltore libera la mente. Qui sul tetto, insieme alle mie api, posso staccare la spina completamente. Per me è quindi l’hobby ideale».
L’anno scorso ha prodotto circa 40 kg di miele, che ha regalato ad amici e conoscenti, compreso il manager di Posta Thomas Hirschi che ne ha ricevuto un vasetto. «Il miele del PostParc è unico» ha detto. E attende adesso il "novello": il prossimo miele prodotto sul tetto della Posta sarà pronto per metà giugno, quando è previsto il primo raccolto della stagione.
Crescono intanto sempre di più le colonie di api presenti sul tetto del centro lettere di Zurigo-Mülligen: l'agglomerato dell'apiario si fa sempre più grande e le api residenti aumentano. «Ce ne sono circa cinquantamila» fanno sapere gli apicoltori "ingaggiati" da Posta. La produzione dello scorso anno è risultata modesta, «solo 20 kg, per via dell’estate molto calda e asciutta e di un periodo di fioritura breve» riferiscono. «Vedremo se quest’anno ne produrremo di più, anche se produrre enormi quantità di miele non è mai stato l’obiettivo del progetto».