Caritas pensa ai più poveri e lancia l'allarme: «Servono alloggi a prezzi accessibili».
BERNA - L'aumento del tasso di interesse di riferimento, che comporterà un aumento degli affitti, è una «notizia disastrosa per i più poveri», avverte Caritas. Si aggiunge all'inflazione e al previsto forte aumento dei premi della cassa malati, sottolinea.
Per una famiglia di quattro persone con due bambini piccoli, il cui precedente affitto era di 1'800 franchi, il costo aggiuntivo complessivo - dovuto dell'aumento del tasso di riferimento, dell'inflazione e delle spese accessorie - sarà di «136 franchi al mese solo per l'alloggio», ha dichiarato Andreas Lustenberger, membro della direzione di Caritas, in un'intervista pubblicata oggi dai giornali in lingua tedesca del gruppo editoriale Tamedia.
A ciò si aggiungono il rincaro dei prezzi dei generi alimentari e il forte aumento dei premi della cassa malattia, puntualizza Lustenberger, facendo riferimento a un ulteriore significativo incremento di questi ultimi che è già all'orizzonte per l'anno prossimo. «Possiamo parlare di una crisi multipla per le persone a basso reddito».
La pandemia di Covid-19 aveva già dimostrato che un quinto degli svizzeri non disponeva nemmeno di 2'500 franchi di risparmi, continua Lustenberger. «Ora siamo qualche crisi più in là e questo non può più essere tollerato».
Nei primi tre mesi di quest'anno i negozi Caritas - che consentono alle persone in possesso di una tessera di acquistare beni di prima necessità a prezzi ridotti - hanno registrato un giro d'affari superiore del 40% rispetto a quello dello stesso periodo del 2022, indica Lustenberger. Quest'ultimo consiglia agli inquilini di verificare se un aumento dell'affitto è giustificato.
A breve termine Caritas propone «prestazioni integrative per le persone in situazioni precarie», afferma Lustenberger, ma a medio termine i politici «dovrebbero fare in modo che ci siano più alloggi a prezzi accessibili».