La Segreteria di Stato della migrazione (SEM): «La soluzione riguarderà tutta la Svizzera».
BERNA - Entro settembre sono attesi 27’000 rifugiati in arrivo in tutta la Svizzera. Il numero, riportato dalla "Sonntagszeitung", pone l’attenzione sulla questione dell’accoglienza: dopo il rifiuto da parte degli Stati di concedere il finanziamento per i container, le istituzioni sono alla ricerca di alternative.
Peter Peyer (PS), presidente del governo grigionese, propone l’utilizzo delle palestre «qualora i posti letto già previsti fossero tutti occupati». Una soluzione destinata a far discutere, in particolare se ciò significherebbe la cancellazione (o quantomeno una limitazione) delle lezioni di ginnastica per gli studenti delle scuole. L’ipotesi è osteggiata, per esempio, dal consigliere zurighese (ex socialista) Mario Fehr: «L’anno scorso - aggiunge - il Consiglio federale non ha rispettato la legge sull’asilo e ha inviato, in maniera prematura, i richiedenti asilo ai cantoni. Un simile scenario non sarà più tollerabile».
Saranno utilizzate, in caso, anche le palestre ticinesi? Il cantone, da noi contattato, fa sapere: «Non ci risulta che la SEM preveda l'utilizzo di palestre nel canton Ticino per ospitare i richiedenti d'asilo al loro arrivo in Svizzera». Dal canto suo, attraverso la propria portavoce, la SEM fa sapere che «saranno prese in esame diverse soluzioni» riguardanti «tutta la Svizzera». In seno allo Stato maggiore asilo (SONAS) «un gruppo di lavoro andrà presto a esaminare, insieme con i rappresentanti dei cantoni e dell’esercito, quali potenziali alloggi potrebbero essere utilizzati». I passaggi successivi della procedura «verranno discussi con i cantoni, le città e i comuni nell'ambito del SONAS».
Inoltre, la stessa Segreteria di Stato della migrazione sottolinea l’importanza di distinguere fra il livello federale («le persone presentano una domanda d'asilo in un centro federale e lì vengono ospitate fino al trattamento della loro domanda») e quello cantonale («le persone vengono loro assegnate una volta che la domanda è stata esaminata e trattata dalla SEM»).Ovviamente, la sfida «riguarda tutti ed è per questo che lavoriamo in stretta collaborazione».