Nidvaldo ha usato solo la metà dei fondi messi a preventivo. Maluccio anche Zurigo, mentre il Ticino...
BERNA - La maggior parte dei Cantoni si comporta in modo «scandaloso». Non usa giri di parole l'Unione sindacale svizzera (Uss) per definire l'atteggiamento di ventuno dei ventisei Cantoni svizzeri riguardo al budget destinato alla riduzione dei premi di cassa malati. Secondo un analisi, infatti, nel 2022 essi avrebbero potuto dare molti più soldi agli assicurati. Ma non l'hanno fatto. «Ventuno di loro non hanno nemmeno esaurito il budget messo a disposizione», lamenta l'Uss precisando che se questi Cantoni avessero distribuito completamente i fondi messi a bilancio avrebbero potuto versare complessivamente 234 milioni di franchi in più agli assicurati svizzeri lo scorso anno. Una cifra che avrebbe fatto parecchio comodo visto il costante (e pure massiccio) aumento dei premi.
Gli insensibili - Secondo l'Unione sindacale la maggior parte dei Cantoni «ignora lo choc» causato dai premi (e atteso anche per il 2024). Ma andiamo a vedere quali sono quelli più "taccagni" e quali quelli virtuosi. In testa alla classifica di quelli “più insensibili” ai bisogni dei propri cittadini troviamo Nidvaldo che nel 2022 ha distribuito alla popolazione solo la metà dell'importo messo a preventivo. Non benissimo neppure il popoloso (e ricchissimo) Canton Zurigo che lo scorso anno ha utilizzato solamente il 79% del denaro messo a bilancio. «Prendiamo il caso di una famiglia di quattro persone con un reddito lordo di ottantamila franchi. Se il Cantone avesse esaurito il proprio budget e avesse distribuito quei soldi questa famiglia avrebbe potuto disporre di 820 franchi in più in un anno. Una cifra che le è invece stata negata».
E i virtuosi - In Ticino, invece, è stato utilizzato il 97% del budget, mentre i cinque Cantoni più virtuosi – ovvero quelli che hanno esaurito tutti i fondi messi a preventivo (e anche qualcosina in più) – sono Vallese, Uri, Friburgo, Zugo e Lucerna. Non è quindi a loro, ma agli altri ventuno, che si rivolge in conclusione l'Uss invitandoli ad «assumersi finalmente le proprie responsabilità» su un tema che da tempo risulta essere la principale preoccupazione dei cittadini.