Vengono sfruttati per la manodopera o per compiere atti illegali. La percentuale è passata dal 9% del 2019 al 23% del 2022
BERNA - Sta aumentando la quota maschile di vittime della tratta di esseri umani in Svizzera, pur se rimane dominante quella femminile. È quanto porta a galla "Plateforme Traite", che riunisce quattro ong elvetiche impegnate a fornire consulenza e sostegno a queste persone.
Nel 2022 la rete di organizzazioni specializzate ha identificato 177 nuove vittime. Si tratta di 30 persone in meno rispetto all'anno precedente, si evince dai numeri pubblicati oggi in occasione della Giornata europea contro la tratta di esseri umani.
Di questi 177 individui, 136 erano donne e 41 uomini. Ciò corrisponde a un tasso maschile del 23%. Tornando al 2019, tale percentuale si fermava al 9%.
Per molto tempo, viene spiegato in un comunicato, la tratta di esseri umani in Svizzera è stata associata principalmente alla prostituzione e allo sfruttamento delle donne. Le indagini di polizia si concentravano quindi su questi ambiti. Ora invece, scrive la piattaforma, c'è una maggiore consapevolezza sul fatto che tale crimine avviene anche altrove, colpendo pure gli uomini.
Le 177 nuove vittime fanno parte delle 324 persone (cifra record) che nel 2022 si sono rivolte alle quattro ong per chiedere aiuto o sono state indirizzate verso di loro da associazioni partner o autorità. In totale, gli assistiti sono stati 450, un totale che comprende anche soggetti già noti in passato che necessitano ancora di sostegno.
I Paesi di origine più comuni sono stati Ungheria, Brasile, Colombia e Romania. In termini di forme di sfruttamento, la piattaforma distingue fra quello sessuale e quello lavorativo. Nel 2022 la quota di vittime appartenenti al secondo è salita dal 33% di dodici mesi prima al 44%.
Questa categoria comprende anche persone costrette a compiere atti illegali come il furto o il contrabbando di droga. Lo sfruttamento della manodopera è avvenuto principalmente in case private, nel settore della ristorazione e nell'edilizia.
La piattaforma ritiene che l'incremento dei casi di tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo sia il risultato dell'opera di sensibilizzazione, ad esempio tra i sindacati e gli ispettori del lavoro. Tuttavia, fa notare, servono ulteriori misure in questo senso.