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BERNA"Nemmeno un ceffone", piace a tutti tranne all'Udc

23.11.23 - 10:40
La proposta di sancire nel Codice civile il principio dell'educazione non violenta è stata in gran parte applaudita durante la consultazione
Imago
Fonte ats
"Nemmeno un ceffone", piace a tutti tranne all'Udc
La proposta di sancire nel Codice civile il principio dell'educazione non violenta è stata in gran parte applaudita durante la consultazione

SONDAGGIO

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

BERNA - La proposta del Consiglio federale di sancire esplicitamente nel Codice civile (CC) il principio dell'educazione non violenta è stata in gran parte applaudita durante la consultazione, fase nella quale è emersa anche l'importanza della prevenzione. I vari attori hanno comunque chiesto qualche ritocco al progetto governativo.

L'esecutivo ha elaborato la nuova disposizione legislativa su incarico del Parlamento. Essa è stata presentata lo scorso agosto e poi inviata in consultazione fino a oggi.

Già secondo il diritto vigente non è consentito ricorrere alla violenza nel contesto educativo familiare. Di recente, il legislatore ha inoltre esteso i diritti e gli obblighi di avviso in caso di minaccia al bene del minore, rafforzando la protezione del bambino sul piano civile, ricordava il Consiglio federale qualche mese fa. Tuttavia, il Parlamento ha incaricato tramite una mozione il governo di vietare esplicitamente nel CC la violenza.

«No a punizioni corporali o altre forme di violenza»

La nuova disposizione studiata dall'esecutivo funge da linea guida e precisa l'attuale dovere di educazione dei genitori in considerazione del bene del figlio. Nel dettaglio, indica che non si può ricorrere a «punizioni corporali o ad altre forme di violenza degradante».

I favorevoli

Questo principio è stato accolto favorevolmente in consultazione da Verdi, Verdi liberali, PLR e Centro. Per quest'ultimo, si tratta di un segnale forte alla popolazione che chiarisce la situazione. I liberali-radicali evidenziano come il testo non intervenga in maniera drastica nell'autonomia educativa di madri e padri.

I contrari

Per l'UDC invece, il progetto non sarebbe necessario. Il fatto che la Svizzera sia stata esortata a più riprese sul piano internazionale a creare una base legale esplicita non è una motivazione sufficiente, scrivono i democentristi.

Chi chiede una formulazione più corretta

Per l'associazione Protezione dell'infanzia Svizzera sarebbe meglio dettagliare i vari tipi di violenza nel messaggio, mentre secondo la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS), quella psicologica va menzionata espressamente come la forma più diffusa. Stando a Educazione senza violenza, serve una formulazione per specificare che il divieto di usarla vale per tutte le persone implicate nel processo formativo.

Il progetto inoltre rafforza la prevenzione, un punto molto apprezzato in consultazione. Stando al governo, le attuali offerte di consulenza e aiuto per genitori e figli, in parte differenti a seconda della regione, vanno ampliate e l'accesso ad esse va migliorato. I cantoni sono chiamati a provvedere affinché vi siano sufficienti specialisti a disposizione degli interessati, allo scopo di assicurare consulenza preventiva e sostegno nel risolvere i conflitti.

Malgrado il Consiglio federale sottolinei che le nuove norme vanno accompagnate da campagne informative e di sensibilizzazione, niente indica a chi spetti la responsabilità e il finanziamento, lamenta Educazione senza violenza. L'associazione ritiene che Berna debba essere attivamente implicata, come accade nella prevenzione contro il tabagismo.

Pure per la CDOS, un'azione coordinata Confederazione-cantoni andrebbe lanciata su scala nazionale. Gli studi illustrano che proibire la violenza nell'educazione non basta per far diminuire i casi, ricorda, aggiungendo come la prevenzione non debba limitarsi a servizi di consulenza, bensì vada pensata anche sotto altre forme, quali ad esempio corsi di formazione per genitori.

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COMMENTI
 

Pensopositivo 1 anno fa su tio
La violenza fisica proprio no ! E neanche la violenza psicologica (molto piú difficile da provare tra l'altro). Ci vogliono soprattutto dialogo e spiegazioni convincenti per i propri figli. E se non é sufficiente ci sono altre vie. Per esempio sottrarre il cellulare per un paio di giorni... La violenza porta solo piú violenza ! Ps. Che i trogloditi dell'udc non lo capiscano non stupisce per niente...

Voilà 1 anno fa su tio
Pier1212:i figli sono esseri umani a tutti gli effetti e non sono di proprietà di nessuno, i genitori sono solo responsabili dell'educazione, se si dimostrano incapaci di svolgere il loro compito i figli gli vengono tolti...

Rusky 1 anno fa su tio
Paolin: ma Lei sa cosa significa fascista ?! Assurdo lo scrivo io che una parte della mia famiglia ha sofferto durante il nazifascismo ! E quanto descrive Lei guarda caso é applicabile ai nostri giorni a molti immigrati che vivono nella loro società parallela !

Paolin’ 1 anno fa su tio
Risposta a Rusky
Sì che lo so. Ne ho citate, per l’appunto, diverse caratteristiche incontestabili, dal punto di vista storico, letterario e filosofico. Per la cronaca: anche la mia famiglia ha patito il fascismo (o meglio: la sua forma più moderna, quella a cui si è ispirato Adolf Hitler e che ha decimato i miei avi). Ma avere un trascorso (diciamo, alla lontana) con il fascismo, non rende automaticamente la discendenza esperta di fascismo, almeno non mi sembra.

Rusky 1 anno fa su tio
Risposta a Paolin’
Paolin: parlare di fascismo quando qualcuno dà le sberle ai ragazzi é un'offesa verso le vittime del nazifascismo.

Paolin’ 1 anno fa su tio
Risposta a Rusky
Se lo dici tu…

Roggino 1 anno fa su tio
I danni causati dai ceffoni mai arrivati a destinazione sovrastano di gran lunga i danni dei ceffoni di troppo.

Rusky 1 anno fa su tio
Risposta a Roggino
Roggino: esatto !

vulpus 1 anno fa su tio
Quanto l'ente pubblico vuole andare a gestire le famiglie e non sa gestire se stesso.....

Pier1212 1 anno fa su tio
I figli sono di proprietà dei genitori e non dello stato. Per fortuna non siamo ancora una nazione totalitaria e comunista. Quindi i genitori sono responsabili dei loro figli sia nel bene che nel male.

carlo56 1 anno fa su tio
non nascondiamoci dietro il dito o le ideogie: uno schiaffone può starci come ultima ratio, però prima devono esserci il tempo, ascolto, percezioni, saper dire di no e di sì quando serve, saper spiegare e responsabilizzare, ecc, insomma saper educare e farlo in modi efficace e pragmatico ma anche affettivo. Per chi non lo ricordasse il compito del genitore dovrebbe essere proteggere il filglio e prepararlo alla vita il più in fretta possibile affinche possa facela da solo. Non credo ci siano ticette univoche perché siamo tutti diversi e soprattutto perché i figli assorbono ciò che vedono, sentono e percepiscono a casa, quindi sta ai genitori fare da buon esempio. Diverso, e pretestuoso, è legarsi semplicemente a schiaffone sì o schiaffone no. Questa è la classica banalità standard del politically correct, e ne vedremo le conseguenze fra un paio di generazioni. Secondo me…

Kelt 1 anno fa su tio
Educare i figli richiede costanza, calma e soprattutto esempio. E' ovvio che per quanto severe possano essere le punizioni se i figli vedranno i genitori fare lo stesso a nulla servirà il ceffone! Se do ceffoni a mio figlio perché urla o usa il telefonino a tavola e poi mi sente gridare, usare il telefono a tavola, mandare a quel paese ogni altro automobilista, passare ore sui social, evadere le tasse, fare commenti sessisti o razzisti, e occupare i parcheggi dei disabili difficilmente diventerà un buon cittadino. In Italia (o negli Stati Uniti o in Messico se preferite) volano molte sberle e non mi sembra siano più educati e rispettosi degli svedesi o dei danesi che non ne danno affatto. Perché? Perché siamo primati e cresciamo per imitazione. Non serve a nulla uno schiaffo. Serve l'esempio virtuoso. Ho cresciuto due ragazzi e non ho mai, sottolineo mai, dato un ceffone. Sono solo stato fermo sulle mie decisioni. Mai avuto un problema, nemmeno in adolescenza. Tutti ci dicono siete stati fortunati. Sarà...come al solito non ci assumiamo mai le nostre responsabilità. p.s. Se in fila un adulto si comporta in un modo non consono, che so bestemmia, posso schiaffeggiarlo o non posso solo perché su di lui non ho l'autorità parentale? Rifletteteci va...

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a Kelt
Certo che puoi schiaffeggiarlo 😂🤣 dai si scherza ahahah

TIA84 1 anno fa su tio
Ok, d'accordo.. allora ai poliziotti togliamo lo spray al peperoncino, lo sfollagente e la pistola, lasciandole solo alle forze speciali.. l'esempio venga dato anche dalle autorità stesse..

Gentlemen 1 anno fa su tio
In casi estremi (a grandi e piccini) un ceffone è terapeurico. La maggior parte di noi (di oltre 50 anni), ne ha presi e sicuramente la maggior parte ritiene che se li è meritati. Vietarli del tutto fa parte di una deriva socialista che ha lo scopo di rovinare la nostra società.

TIA84 1 anno fa su tio
Risposta a Gentlemen
Anche chi non ha ancora 50 anni ne ha prese, molte volte meritatamente, eppure non sono venuti su così male come si vuol far credere.. Il vero problema, a mio modestissimo modo di vedere, è quando questo diventa sistematico, quando si vive nel terrore e questo deriva dai comportamenti e dalle reazioni di una figura educatrice (genitori, tutori, maestri e/o docenti)..

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a TIA84
Tia84 Esattamente bisogna distinguere le diverse situazioni 👍

botta20 1 anno fa su tio
Risposta a RemusRogue
Non c'è nessuna situazione in cui la violenza è giustificata. Ci sono situazioni in cui non siete in grado di trattenere la vostra rabbia, situazioni in cui non sapete cosa fare di diverso e questo è un problema vostro non dei vostri figli. Se la questione è sistematica e si svolge in un clima di terrore è ancora un'altra cosa.

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a botta20
botta20 certe situazioni, fidati, che non riuscirebbe a gestirle nemmeno il migliore degli esperti, facile parlare, le cose bisogna viverle sulla propria pelle per capirle, e ripeto non sto parlando di violenza ma di farsi rispettare con uno sbuffetto per attirare l'attenzione e far capire che si fa sul serio, con certi bimbi se non fai così ti mettono i piedi in testa e l'unica soluzione sarebbe cosa? farmaci? allora meglio lo sbuffetto.

botta20 1 anno fa su tio
Dire sempre di si ai figli o menare le mani sono entrambe vie semplici e, in modi diversi, hanno risvolti negativi. In mezzo ci sta la via più difficile e complicata, fatta di (tanta) pazienza, autocontrollo, fermezza e buona volontà nell'educare al rispetto senza utilizzare violenza (perchè alzare le mani questo è, anche verso i propri figli). Capisco che purtroppo non è per tutti e le risposte al sondaggio lo confermano. I corsi per genitori sarebbero sicuramente interessanti il problema rimane il tempo e la poca volontà di molti di mettersi in discussione per migliorare.

Giacamma1990 1 anno fa su tio
io conosco la vivente 2 fratelli uno ha preso le sberle l altro no... uno è rispettoso l'altro no. fine

franco1951 1 anno fa su tio
il problema è che non ci si ferma a un ceffone. udc violenta, lo sappiamo.

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a franco1951
In che senso non ci si ferma? pensi che tutti quelli che tirano uno sbuffetto poi prendono la cintura? ma per favore non diciamo castronerie va...

Paolin’ 1 anno fa su tio
Risposta a franco1951
Non mi scandalizzo neanche più. Ottenere risultati con l’uso della forza, è una prerogativa fascista. Il problema è che c’è ancora tropp gente che non riesce a distinguere un’attitudine squadrista.

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a Paolin’
Paolin... quindi in qualsiasi occasione chi usa la forza è fascista? Mah.... Poi cosa c'entra lo squadrismo in questo caso lo sa solo lei... io sinceramente non l'ho capito magari me lo può spiegare...

Paolin’ 1 anno fa su tio
Risposta a RemusRogue
L’uso della forza è filosoficamente e storicamente uno degli elementi che contraddistinguono il fascista. Per fare un fascio fatto e finito, vanno aggiunti anche atri elementi, di cui cito: un’ossessione per il tradizionalismo, l’avversione per il moderno, vedere nemici ovunque, la paura degli stranieri, l’uso di una nel-lingua (citando Umberto Eco), il machismo ecc. L’uso della forza non fa di qualcuno un fascista. Ma aggiungilo a qualche punto descritto, e dimmi te.

franco1951 1 anno fa su tio
Risposta a RemusRogue
una sberla oggi, una sberla domani, uno sberlone dopo e così via ... fino a quando. La violenza chiama violenza.

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a franco1951
E secondo lei è per tutti così? tutti uguali, generalizzazione totale... ma per favore va.

Anna 74 1 anno fa su tio
può educare i figli senza violenza basta essere capaci

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a Anna 74
Ogni situazione è diversa, ogni figlio è diverso... violenza mai, ma uno sbuffetto ogni tanto non ha mai fatto male a nessuno.

blitz65 1 anno fa su tio
ma andate a....poi la nuova legge impedisce ad un infermiere di denunciare una sospetta violenza

Paolin’ 1 anno fa su tio
Risposta a blitz65
E dove sta scritto questo?

RemusRogue 1 anno fa su tio
Solo un genitore può capire cosa significa, io dopo aver avuto 2 figli ho cambiato idea sul tema, è troppo facile non avere figli, non aver mai dovuto vivere certe esperienze e fare il moralista, uno schiaffetto (non per far male) può aiutare in certe situazioni estreme... a volte meglio uno schiaffetto che non le urla che portano alla follia di tutti... io la penso così, poi magari sbaglio. Insomma seguire l'istinto a volte è la risposta giusta.

Ataru 1 anno fa su tio
Ottimo. Il prossimo passo è fornire un avvocato ai figli che potrà tutelarli in caso di un ceffone "abusivo e contro la legge".

curiuus 1 anno fa su tio
Oggi gli tolgono il cellulare e/o l'I-Pad, forse qualche ceffone era meglio.... 🤔🤔

Mat78 1 anno fa su tio
La violenza non aiuta l'educazione, serve forse come shock se succedono cose davvero gravi o molto pericolose, quello che non mi piace è che lo Stato ficchi il naso nelle questioni famigliari e che la gente si intrometta poi nell'educazione dei figli altrui. Lo Stato non deve intromettersi nella famiglia. Sensibilizzare si, caccia alle streghe no.

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
Lo stato di fatto fa parte dell'educazione dei figli e quindi dobbiamo accettare che ficchi il naso, facciamo parte di una società con delle regole e quindi dobbiamo per forza accettare sia i lati positivi che quelli negativi, un figlio allo sbando è un problema per tutti non solo della famiglia...

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
Che ficchi il naso non significa però che può dirmi come educare i miei figli, ben inteso, ci sono però dei limiti da non superare che lo stato può reprimere, ci mancherebbe...

Paolin’ 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
Ma perché scusa? Come lo stato può proibire ad una famiglia di combinare matrimoni per i figli, deve poter intervenire anche su aspetti come la punizione corporale. Si può stare a discutere un secolo su quanto uno schiaffo nella nostra infanzia possa averci fatto bene, ma senza una legge, come vai a distinguere la differenza tra uno schiaffo giustificato e uno dato deliberatamente? Dov’è la delimitazione tra educazione e maltrattamento?

FVF 1 anno fa su tio
Educare senza “violenza” si vede il risultato oggi dei giovani ineducati!

Mat78 1 anno fa su tio
Risposta a FVF
Il problema più che la violenza è che non c'è più "certezza della pena", è molto più efficacie castigare che picchiare, oggi non solo i giovani non vengono ripresi quando necessario, ma non vengono puniti per le cavolate che fanno. Non sanno accettare più il NO, perché di no ne ricevono pochissimi se non nessuno. Bisogna mettere i bambini/ragazzi davanti alle conseguenze delle proprie azioni sbagliate, funziona molto di più la privazione temporanea di qualcosa che si ama (ovviamente non un bene essenziale ma qualcosa di ludico ad esempio), che uno schiaffo.

Paolin’ 1 anno fa su tio
Risposta a FVF
Mah. Tanti tra quelli che conosco che sono venuti su a schiaffi, si direbbe che non ne hanno presi a sufficienza. Penso che Mat78 ha ragione. La violenza fisica non ha niente a che vedere con un processo educativo. Tuttalpiù, parlando di « giovani ineducati » (che poi va anche detto che non rappresentano la maggior parte dei giovani), direi che non hanno mai imparato a gestire le frustrazioni quotidiani. Come è sempre stato per i bimbi troppo viziati. Oggi come ieri. Generazione Z come boomer.

Gino 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
In generale sono d'accordo, però le situazioni e l'età del bambino fanno tanta differenza. Un bambino di quattro anni in un momento di agitazione che vuole correre dove c'è pericolo nonn lo convinci col ragionamento e neanche dicendogli "dopo ti tolgo il giocattolo" o "stasera niente dolce". Per lui non c'è il dopo, c'è solo adesso. Certo è più bello dedicargli il 100% dell'attenzione e stare con lui a fare altro, ma non sempre è umanamente possibile. Abbiamo un problema molto grande di denatalità, stiamo attenti a non caricare i genitori di pretese irrealistiche, un figlio piccolo ti impegna ogni minuto e non puoi umanamente essere sempre perfetto.

Paolin’ 1 anno fa su tio
Risposta a Gino
Io non ho mai preso uno schiaffo. E non sono mai morto a causa dei miei comportamenti pericolosi in strada. Se non si è capaci di gestire un marmocchio di 4 anni senza prenderlo a schiaffi, non voglio sapere come diventa quando il marmocchio va in pre-adolescenza: ring? Gli schiaffi educativi tirano su praticamente solo leghisti e UDC.

Golf67 1 anno fa su tio
Avete uno smisurato bisogno di far notare che la formulazione non piace alll’UDC. Leggendo l’articolo, si capisce poi che il concetto è un altro. Complimenti per la costanza..
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