La politica ne discute e si divide, «scelta dannosa per il Ticino che con una tassa verrebbe marginalizzato»
BERNA - Vacanze, è tempo di partire. E se anche nel resto dell’anno il traffico al Gottardo è spesso molto difficoltoso, con l’arrivo del periodo estivo scatta una vera e propria emergenza. Ovviamente per i tanti viaggiatori che rimangono sempre più spesso intrappolati in estenuanti colonne all’ingresso del tunnel, ma anche, e soprattutto per i cantoni interessati. A partire dal canton Uri e, sotto un altro punto di vista, se certe proposte dovessero essere accettate dalla politica, anche per il Ticino.
Ma andando con ordine, accade ormai sempre più di frequente che, a protestare, siano gli abitanti del canton Uri quando le auto deviano verso villaggi come Erstfeld o Andermatt, in cerca di una via alternativa ma finendo solo per intasare le strade dei centri abitati. Oltre alle interminabili attese in autostrada.
Proposte - «La situazione è diventata insostenibile», ha tuonato il consigliere nazionale urano Simon Stadler (Centro). Non solo nei giorni festivi e prefestivi, «ma sempre più spesso anche nei normali fine settimana», ha specificato. E le richieste al Consiglio federale sono due: un sistema di slot in cui ci si dovrebbe registrare in anticipo per attraversare il tunnel. E poi un "pedaggio dinamico", una tassa sul tunnel, che, oltre a Stadler, anche Corina Gredig (Verdi Liberali) e Matthias Jauslin (PLR) stanno chiedendo in parlamento.
Ticino - Proposte per ora respinte da Consiglio federale che ha sottolineato come l'idea degli slot potrebbe teoricamente funzionare ma in pratica sarebbe impossibile anche solo cercare di predisporre le ampie aree di attesa per le auto. No anche al pedaggio perché anche se un balzello per attraversare il Gottardo e il San Bernardino potrebbe effettivamente calmare il traffico, «marginalizzerebbe il Ticino in misura intollerabile» che «non sarebbe più liberamente accessibile. Un fatto grave per il turismo, ma anche per la coesione nazionale», scrivono. Secondo il Consiglio federale, un «pedaggio sarebbe anche incostituzionale, perché contraddirebbe il principio della gratuità delle strade». Infine, per il governo nazionale è incomprensibile il motivo per cui un pedaggio dovrebbe essere introdotto ai valichi alpini ma non sulle strade e nelle gallerie dell'Altopiano centrale con volumi di traffico altrettanto elevati.
Dati - Secondo il rapporto del Consiglio federale, al portale nord del Gottardo si formano ingorghi di oltre tre chilometri per 125 giorni all'anno. La congestione è minore al portale sud e sulla tratta del San Bernardino. Il volume di traffico sul Gottardo nel 2022 è stato in media di 18.621 veicoli al giorno, rispetto ai 26.158 della stagione estiva. La percentuale di veicoli con targa straniera è alto, con una media del 30% e fino all'80% nei giorni di punta.
Polemiche - «Solo qui mezza Europa attraversa le gallerie gratuitamente, siamo noi gli stupidi», ha detto sempre Simon Stadler che spiega come ad esempio «chi viaggia verso sud attraverso il Monte Bianco o il Brennero paga un pedaggio».
Futuro - La Commissione Trasporti del Consiglio Nazionale discuterà ora il rapporto del Consiglio Federale alla fine di agosto. In ogni caso, sarebbe possibile ottenere una maggioranza nel Parlamento. Oltre al PS e ai Verdi, che sono favorevoli in linea di principio al pedaggio stradale, anche ampi settori del centro e del PLR lo sono. L'UDC è contrario al pedaggio. Tuttavia, ci sono delle eccezioni. Ad esempio, il consigliere nazionale del PS Ticino Bruno Storni è contrario al pedaggio del Gottardo. Secondo lui, il Ticino sarebbe svantaggiato. Preferirebbe una tariffazione stradale valida per tutta la Svizzera. Il deputato ticinese dell'UDC ed ex presidente del partito Marco Chiesa è invece favorevole al pedaggio del Gottardo per stranieri.
Sondaggio - Un sondaggio rappresentativo condotto da "20 Minuten" e Tamedia nell'estate 2023 mostrava come il 69% della popolazione fosse favorevole a un pedaggio per il transito del Gottardo, con un sostegno proveniente da tutti gli schieramenti politici.