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SVIZZERA Ci sono stati «incontri segreti» prima del tracollo di Credit Suisse

01.09.24 - 13:02
Ueli Maurer avrebbe impedito alle istituzioni di coordinarsi di fronte alla crisi e temporeggiato troppo.
IMAGO
Fonte SonntagsZeitung
Ci sono stati «incontri segreti» prima del tracollo di Credit Suisse
Ueli Maurer avrebbe impedito alle istituzioni di coordinarsi di fronte alla crisi e temporeggiato troppo.

BERNA - Si arricchisce di un ulteriore capitolo il tracollo di Credit Suisse e la sua acquisizione da parte di UBS nel marzo dell'anno scorso.

La Commissione parlamentare di inchiesta (Cpi) responsabile delle indagini ha stilato un rapporto preliminare, che è attualmente a disposizione delle parti interessate e del quale la SonntagsZeitung è riuscita a visualizzare il contenuto.

Il rapporto contiene informazioni che finora non sono mai state divulgate e che gettano luce su una vicenda che continua a essere avvolta nell'ombra.

Di particolare interesse è il ruolo svolto dall'allora ministro delle Finanze Ueli Maurer, che stando alla CPI avrebbe partecipato a una serie di «incontri segreti» assieme all'ex capo della Banca nazionale svizzera (Bns) Thomas Jordan e all'ex presidente di Credit Suisse Axel Lehmann prima del tracollo.

Si tratta di un fatto considerevole. Dopo il caotico salvataggio di UBS nel 2008, erano state implementate una serie di misure per impedire che i "grandi" prendessero decisioni in merito alla stabilità del sistema finanziario svizzero senza prima informare le rispettive commissioni parlamentari e di fatto permettere di coordinare gli sforzi in caso di crisi.

A questo scopo erano stati creati due organi nel 2011, la AF e la LF, che avrebbero dovuto coordinare la gestione della crisi di Credit Suisse. Ma è stato così soltanto in parte, perché Maurer - come affermato nel rapporto della Cpi - avrebbe tenuto il contenuto delle riunioni con Jordan e Lehmann nascosto, impedendo alle autorità sopracitate di coordinare gli sforzi.

L'allora ministro delle Finanze avrebbe inoltre nascosto i timori che nutriva nei confronti del futuro di Credit Suisse e avrebbe temporeggiato troppo prima di annunciare al Consiglio federale che il caso Credit Suisse necessitava dell'intervento delle autorità.



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