L'uva è stata messa a dura prova dalle condizioni climatiche non sempre favorevoli
COIRA - La vendemmia di quest'anno nei Grigioni, giunta quasi al termine, ha registrato un calo del raccolto del 30% rispetto all'anno scorso, con 2000 tonnellate di uva. La qualità è buona, si legge in un articolo odierno della Sudöstschweiz.
L'uva è stata messa a dura prova dalle condizioni climatiche non sempre favorevoli, in particolare la meteo instabile a inizio anno e alle porte della stagione estiva.
In Mesolcina, due episodi di grandine hanno dato filo da torcere. Mentre i filari della regione della Signoria Grigionese (Bündner Herrschaft) sono stati presi di mira da una malattia fungina.
Uve di qualità - Stando al commissario per la viticoltura grigionese Walter Fromm, interrogato dal giornale, quest'anno le uve hanno «una qualità promettente».
Dal 2017 nei Grigioni, oltre alla raccolta a mano, viene impiegata anche una mietitrice. Questa può essere utilizzata anche di notte, quando le temperature più basse sono ideali per la raccolta.
Più bollicine - Si riconferma anche nel 2024 la tendenza degli ultimi anni all'aumento di produzione di vini frizzanti, passato dalle 16 tonnellate del 2020 alle 63 del 2023. Una curva che però si appiattisce.
Ad essere maggiormente trasformato in bollicine attualmente è il Pinot Nero, vitigno più presente nei Grigioni. In futuro però la tendenza potrebbe invertirsi a favore dei vitigni bianchi, anche a causa del cambiamento climatico, avverte Fromm. In totale più del 3% del raccolto retico viene trasformato in vini frizzanti.