La SEM mette "i puntini sulle i" riguardo alla sospensione decisa lunedì. «Rinvia la decisione fino a quando non ci sarà chiarezza».
BERNA - La sospensione delle procedure d'asilo decisa lunedì in seguito alla caduta di Bashar al-Assad riguarda 500 richiedenti siriani in Svizzera, secondo la Segreteria di Stato della migrazione (SEM).
Il congelamento si applica solo alle procedure già in corso, ha precisato la SEM, cercando di chiarire una decisione «che non è stata compresa».
La sospensione per i richiedenti l'asilo siriani «rinvia semplicemente la decisione fino a quando la situazione non sarà più chiara», ha dichiarato la portavoce della SEM, Anne Césard, contattata da Keystone-ATS.
La Segreteria di Stato della migrazione non è stata in grado di dire quando sono state presentate le domande delle 500 persone la cui procedura è stata sospesa.
Nuove domande di asilo sono ancora possibili e il blocco dei rimpatri forzati in Siria, deciso nel 2011, rimane in vigore, ha dichiarato Anne Césard, ribadendo che la decisione della SEM «non è stata capita». Secondo i dati di ottobre, una decina di persone ha finora ricevuto una decisione di allontanamento senza essere stata ancora rimpatriata in Siria.
Durata sconosciuta - Secondo la portavoce, la sospensione delle procedure potrebbe durare da qualche settimana a qualche mese. Lunedì il ministro degli esteri Ignazio Cassis aveva parlato di qualche giorno o qualche settimana. Una decisione simile era stata presa per il Sudan a febbraio. Quasi un anno dopo, è tuttora in vigore.
Diversi Paesi europei, tra cui Francia e Germania, hanno annunciato lunedì la sospensione dell'esame delle domande di asilo provenienti dalla Siria. L'Austria si è spinta fino ad annunciare che stava preparando un «programma di rimpatri ed espulsioni».
Nel mondo ci sono oltre 6 milioni di rifugiati siriani. Alla fine dello scorso anno, secondo i dati dell'Ufficio federale di statistica (UST), in Svizzera vivevano circa 28'000 cittadini siriani.