La procura zurighese ha annunciato l'apertura di un procedimento penale per amministrazione infedele contro Pierin Vincenz. Anche la banca ha presentato una denuncia
ZURIGO - Guai con la giustizia per l'ex numero uno di Raiffeisen Pierin Vincenz: la procura zurighese ha avviato un procedimento penale nei suoi confronti per possibili conflitti di interesse durante il mandato alla testa del consiglio di amministrazione (Cda) di Aduno. L'interessato contesta con fermezza ogni accusa, ma nel frattempo è stato denunciato anche da Raiffeisen.
Il reato ipotizzato è di amministrazione infedele, ha indicato oggi il ministero pubblico zurighese. Gli inquirenti si sono mossi dopo una denuncia presentata il 21 dicembre 2017 dalla stessa società Aduno - gruppo zurighese attivo nel settore dei pagamenti senza contanti, dei crediti privati e del leasing - contro il suo ex presidente e contro un altro ex membro del Cda.
Come precisato ulteriormente oggi in una nota da Aduno, nel novembre scorso la società aveva dato mandato a uno studio legale di verificare la legalità di diverse acquisizioni effettuate negli anni scorsi dal gruppo. Sulla base di quanto emerso è stato deciso di denunciare i due ex dirigenti.
Oltre a questi due manager il procedimento interessa anche tre ulteriori persone a loro vicine professionalmente, afferma la procura, che non fornisce dettagli al riguardo. Anche sulla scorta degli accertamenti effettuati dall'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) l'inchiesta dovrà chiarire se vi siano stati conflitti d'interesse di rilevanza penale.
Nell'ambito delle indagini ieri sono state condotte diverse perquisizioni al domicilio e negli uffici degli indagati. È stato sequestrato un notevole volume di documenti. Sono inoltre già iniziati gli interrogatori, che stanno proseguendo. Tenuto conto del procedimento in corso, il ministero pubblico non dà altre informazioni.
Aduno appartiene al 100% a istituti finanziari elvetici quali le banche cantonali, Raiffeisen, Banca Cler e Banca Migros. Vincenz ne era stato il presidente dalla sua fondazione nel 1999 e fino al giugno 2017. Stando all'ultimo rapporto d'esercizio disponibile, quello del 2016, Raiffeisen è il maggior azionista con una quota del 25,5%. Il fatturato nell'anno in questione è stato di 583 milioni di franchi, l'utile netto di 119 milioni, i posti di lavoro oltre 800.
Un ruolo di primo piano nella complesso intreccio finanziario è svolto però anche dalla Investnet, una società di partecipazioni con sede ad Herisau (AR), controllata fino a poco tempo fa per il 60% da Raiffeisen e per il 15% a titolo privato da Vincenz, che figura come presidente del Cda. La banca ha fatto sapere questa settimana di aver raggiunto un accordo per cedere la sua quota agli azionisti di minoranza.
La posizione di Vincenz e il suo agire a vari livelli - CEO di Raiffeisen fra il 1999 e il 2015, con la trasformazione della banca in un gigante ipotecario; presidente del Cda di varie aziende; investitore privato - hanno da tempo suscitato critiche. La stessa Finma aveva aperto un'indagine nell'ottobre scorso: il procedimento riguardava la questione dell'irreprensibilità che deve essere garantita in ogni momento dai soggetti che ricoprono posizioni dirigenziali chiave in istituti sottoposti a vigilanza.
I gendarmi federali hanno però archiviato l'inchiesta quando Vincenz, in dicembre, ha abbandonato la presidenza dell'assicuratore Helvetia, assunta nel 2015. Il finanziere si era ritirato dagli ambiti sorvegliati della Finma e aveva fatto sapere di non volerne più far parte: «Quale uomo con spirito aziendale mi sento troppo limitato», aveva detto in un'intervista.
In una presa di posizione odierna il 61enne con studi nei Grigioni e all'università di San Gallo si dice sconvolto. «Quando ieri mattina la polizia è venuta alla porta per me è stato uno shock», afferma in una presa di posizione inviata ai media. yL'indagine penale mi ha totalmente sorpreso e stupito. Contesto con veemenza le accuse mosse contro di me e mi difenderò con tutti i mezzi a mia disposizione. Ho sempre tutelato gli interessi delle aziende per le quali ho lavorato e resto convinto di non aver fatto nulla di sbagliato».
Dubbi in proposito vengono ora sollevati anche dal suo principale ex datore di lavoro, Raiffeisen, che ha a sua volta presentato denuncia penale. «Raiffeisen prende spunto dal sospetto di amministrazione infedele e degli indizi - che a noi risultano nuovi - della procura per esigere un chiarimento giuridico di tutti gli eventi nel passato», afferma la società in un comunicato diramato un'ora dopo quello del ministero pubblico zurighese.
«Per questo il consiglio di amministrazione, su richiesta della direzione, ha deciso di costituirsi accusatore privato nel procedimento e inoltre di presentare una denuncia penale contro Pierin Vincenz e contro altre persone eventualmente coinvolte». La banca, che ricorda anche il principio della presunzione d'innocenza, si riserva inoltre il diritto di intraprendere altri passi legali.