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GINEVRAPadre e figlio condannati per tratta di esseri umani

02.05.24 - 14:29
I due rom hanno portato in Svizzera diverse persone per chiedere l'elemosina.
20min/Michael Scherrer
Fonte ats
Padre e figlio condannati per tratta di esseri umani
I due rom hanno portato in Svizzera diverse persone per chiedere l'elemosina.

GINEVRA - Un padre e un figlio sono stati condannati oggi dal Tribunale penale di Ginevra rispettivamente a 7 anni e tre anni e mezzo di reclusione. Sono stati riconosciuti colpevoli di tratta di esseri umani aggravata. I due uomini hanno portato in Svizzera persone per chiedere l'elemosina.

Gli imputati, che appartengono alla comunità rom bulgara, hanno violato la libertà di tali persone sfruttando la loro vulnerabilità a fini commerciali, ha rilevato il tribunale. Queste ultime, che erano molto fragili e non parlavano la lingua del posto, si sono trovate bloccate in Svizzera, senza possibilità di tornare nel loro Paese.

Secondo i giudici, il padre 52enne portava a Ginevra membri della sua famiglia per chiedere l'elemosina, oltre ad altre persone che non erano imparentate con lui. Raccoglieva tutto o parte del denaro elemosinato dai suoi "dipendenti". Minacciava e maltrattava verbalmente le sue vittime se i risultati non corrispondevano alle sue aspettative.

Responsabile dell'organizzazione - Stando al tribunale, oltre a reclutare persone in Bulgaria e a portarle in Svizzera, l'imputato era anche responsabile dell'organizzazione delle attività. Stabiliva gli orari e imponeva i luoghi in cui i mendicanti dovevano tendere la mano, suddividendoli tra Ginevra e Losanna.

Sorvegliava lui stesso il lavoro, oppure delegava questo compito al figlio o alla moglie. L'uomo si è trovato a capo di un «business organizzato», hanno sottolineato i giudici. Soffrendo di una dipendenza dal gioco d'azzardo, agiva in questo modo per trarne un profitto «facile e veloce».

Un figlio tra i querelanti - Il tribunale ha anche accusato l'imputato di aver aggredito uno dei suoi figli, più giovane, e di averlo costretto a chiedere l'elemosina quando era ancora minorenne. Il giovane ha sporto denuncia contro il padre in questo caso. Al processo si è trovato dall'altra parte, di fronte al 52enne.

La colpa dell'imputato è «molto grave» e la sua consapevolezza «inesistente», ha sottolineato il tribunale. Anche il passato dell'imputato non ha deposto a suo favore al momento della sentenza. Aveva già trascorso 18 anni dietro le sbarre in Bulgaria. La sua collaborazione nell'ambito del procedimento in Svizzera è stata "molto scarsa".

Figlio 34enne ha seguito orme padre - Il Tribunale penale è stato un po' meno severo con l'altro imputato, il figlio 34enne, anch'egli condannato per traffico di esseri umani per mestiere. Il figlio ha seguito le orme del padre, adottandone lo stesso comportamento, hanno osservato i giudici.

Tuttavia, il tribunale ha anche rilevato in lui l'intenzione di collaborare. Se il 34enne non è riuscito ad andare fino in fondo, è perché era intimorito dalla vicina presenza del padre nello stesso banco degli imputati.

I due uomini condannati sono oggetto di un ordine di espulsione dalla Svizzera che entrerà in vigore una volta scontata la pena. Gli imputati hanno già trascorso più di due anni in detenzione preventiva nel carcere di Champ-Dollon (GE).

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COMMENTI
 

Gufo1 7 mesi fa su tio
Nella maggior parte dei Cantoni l'accattonaggio è proibito. Il motivo lo potete leggere nell'articolo: evitare che diventi un'industria. Eppure certi circoli di sinistra starnazzano per abolire questo divieto.
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