La Consigliera federale si è unita ai ministri degli interni dell'Ue per discutere sulle conseguenze della guerra.
PRAGA - I ministri degli Interni dell'UE, riuniti a Praga, oggi discutono dell'impatto della guerra in Ucraina sulla sicurezza delle frontiere esterne. All'incontro informale ha partecipato anche la Consigliera federale Karin Keller-Sutter. Con l'apertura delle frontiere dell'area di Schengen per i rifugiati ucraini bisogna evitare «che i criminali approfittino della situazione», ha dichiarato prima della riunione la ministra liberale-radicale sangallese.
I ministri degli Interni dell'UE sono ad esempio preoccupati per il commercio illegale di armi e la tratta di esseri umani, problemi che devono assolutamente essere affrontati al livello internazionale, ad esempio nel quadro di Europol. In Svizzera non sono ancora stati rilevati indizi di questi traffici, ha proseguito Keller-Sutter.
La responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha anche fatto riferimento alla rotta balcanica, attraverso la quale sempre più richiedenti asilo arrivano in Svizzera, sottolineando che molti di loro sono solo di passaggio, diretti in Francia o nel Regno Unito, e non vogliono rimanere in Svizzera. E nemmeno fanno richiesta di asilo nella Confederazione.
Il ritorno in Ucraina - Keller-Sutter ha inoltre rilevato la necessità d'iniziare a riflettere sin d'ora sul ritorno in Ucraina dei profughi, specificando che occorre prepararsi per tempo anche se la revoca della protezione temporanea pare ancora lontana - riferisce una nota odierna del suo dipartimento. Di tale questione ha discusso in particolare con la commissaria dell'UE Ylva Johansson, con il ministro ucraino degli affari interni Denis Monastirski, anch'egli invitato a Praga, e con l'omologo austriaco Gerhard Karner.
Per quanto riguarda la riforma della politica europea in materia di migrazione e asilo, la consigliera federale ha approvato l'intenzione della presidenza ceca del Consiglio di proseguire l'approccio graduale introdotto dalla presidenza francese nel primo semestre al fine di rafforzare la protezione delle frontiere esterne e controllare meglio la migrazione all'interno dello spazio Schengen.
Rimangono in sospeso l'introduzione di nuove banche dati e soprattutto l'interconnessione delle banche dati europee nel settore della sicurezza (frontiere, migrazione, polizia), finalizzate alla cosiddetta interoperabilità dei diversi sistemi, per permettere di accedere a tutte le informazioni lanciando una sola ricerca. Karin Keller-Sutter si è adoperata in favore di un nuovo scadenzario realistico, per consentire agli Stati membri di predisporre l'attuazione in modo adeguato - sottolinea il DFGP