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GUERRA COMMERCIALE

«Lamentarsi è inutile, la politica deve agire»

L'Unione svizzera delle arti e mestieri propone cinque passi per contrastare i dazi «non razionalmente comprensibili» di Donald Trump.
Fabio Regazzi
Fonte ats
«Lamentarsi è inutile, la politica deve agire»
L'Unione svizzera delle arti e mestieri propone cinque passi per contrastare i dazi «non razionalmente comprensibili» di Donald Trump.

BERNA - I dazi del 31% imposti alla Svizzera dal presidente americano Donald Trump «non sono razionalmente comprensibili», ma lamentarsi è inutile ed è ora che i politici e l'amministrazione federale facciano finalmente i compiti per ridurre al minimo i danni economici previsti: è l'analisi della situazione proposta dall'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), l'associazione che rappresenta principalmente le piccole e medie imprese (PMI) elvetiche.

L'organizzazione presieduta dal consigliere di stato ticinese Fabio Regazzi (Centro) propone di muoversi su cinque assi: il primo è l'intensificazione della diplomazia commerciale, sfruttando i contatti con l'amministrazione Trump; il secondo la rinuncia a contromisure; terzo, la rapida conclusione di ulteriori accordi di libero scambio; quarto punto, il chiarimento delle relazioni economiche tra la Svizzera e l'Ue, il testo degli accordi negoziati deve cioè essere pubblicato rapidamente, in modo che la comunità economica possa avere un quadro completo; quinto, occorre aumentare la produttività, con un pacchetto di riforme completo che liberi le PMI da regolamenti amministrativi e riduca la burocrazia. «Occorre ridare valore alle prestazioni e porre fine alla dilagante espansione del servizio pubblico e degli aiuti sociali», conclude l'USAM.

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COMMENTI
 

Stilton 1 sett fa su tio
Le alleanze con gli USA ha prodotto anche disastri e disuguaglianze. Un ridimensionamento della globalizzazione, spero a lungo termina porterà anche dei benefici.

Simulator 1 sett fa su tio
Purtroppo ora è meglio accettare in silenzio senza troppe vendette, quanto ha deciso Trump verso la Svizzera è un sassolino che aveva nella scarpa, Chi ha memoria ricorderà 2008 in USA cosa è successo. Ora credo sia meglio accettare il 31 % in totale silenzio prima che ad una nostra reazione Trump lo faccia diventare il 51%.

phys 1 sett fa su tio
Chissà se I trumpiani stanno ancora inneggiando al loro idolo?

centauro 1 sett fa su tio
Risposta a phys
Sì chiama.... masochismo.

Arcadia-bis 1 sett fa su tio
Risposta a phys
Sotto altri articoli ce ne sono ancora un paio .. resilienti. Ce n’è uno che lo ama visceralmente, se cerchi vedrai che ha scritto Trump n. 1.

phys 1 sett fa su tio
A me risulta che i preventivi della cisconvallazione non li abbia fatti l'amministrazione cantonale.... basterebbe sapersi informare.... giàggià....

giàgggià 1 sett fa su tio
....bonn.....semmaio possiamo far fare un calcolo di impatto finanziario a qualche impiegato del Canton Ticino (uno di quelli dei preventivi di circonvallazioni e tram-treno).......ssssssssssemoinunabbbbbotedddddefero!

giàgggià 1 sett fa su tio
Caro Regazzi, ha pienamente ragione. Il problema è: inviata una tale della SECO, che avrebbe dovuto "insegnare" alla nuova amministrazione USA, quanto favorevole fosse la posizione elvetica............praticamente ci hanno tarpato con dazi applicato a tutti i paesi di "ultma fascia" (che non contano nulla, e pertanto, giù aliquote....)...Ora, mancherebbe che inviamo addirittura il ministro degli esteri, con nuovo aereoplano.............rischio raddoppio (dal 31 al 62%)....oooooocio..........

lvgaxsempre 1 sett fa su tio
Pragmatico e realista, Regazzi sempre sul pezzo
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