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GUERRA COMMERCIALE

«Niente contromisure»

Berna non intende (per ora) agire per non innescare un'escalation. «Valuteremo altre soluzioni, anche se i dazi sono ingiustificabili».
20min/Stefan Lanz
Fonte Consiglio federale / ats
«Niente contromisure»
Berna non intende (per ora) agire per non innescare un'escalation. «Valuteremo altre soluzioni, anche se i dazi sono ingiustificabili».

BERNA - In seguito all'annuncio dei forti dazi statunitensi sulle esportazioni elvetiche, il Consiglio federale ha deciso oggi di non prendere contromisure. Un aumento delle tensioni commerciali non è infatti nell'interesse della Svizzera.

«Nessuna escalation» - Il Consiglio federale «deplora il comportamento degli Stati Uniti che si allontanano ulteriormente dal libero scambio e da un ordine commerciale fondato su delle regole», sottolinea la Presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter durante una conferenza stampa da Berna. Il Consiglio federale non vuole però «avviare nessuna escalation» e per questo «non prenderà contromisure dirette» ma valuterà «altre soluzioni». La responsabile del Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha anche dichiarato di avere avuto un colloquio con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Assieme hanno deciso di consultarsi reciprocamente sul da farsi. Al momento, ha spiegato la presidente della Confederazione, «non vi sono segnali» che l'UE possa adottare contromisure in grado di coinvolgere la Svizzera. «Resteremo comunque in stretto contatto con l'UE che resta - ha ricordato Keller-Sutter - il nostro principale partner commerciale». La presidente della Confederazione ha concluso ricordando come il «libero scambio e un ordine internazionale basato su norme chiare» siano «alla base della prosperità del nostro pianeta».

«Calcoli incomprensibili, dazi ingiustificabili» - Per il ministro dell'economia Guy Parmelin questi dazi sono semplicemente «non giustificabili», basandosi essenzialmente sui deficit commerciali che gli Stati Uniti hanno con i diversi partner economici. «Sono decisioni che noi facciamo veramente fatica a capire», ha sottolineato in conferenza stampa il capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), che sarà incaricato ad avviare i preparativi per una possibile soluzione con gli Stati Uniti. Un concetto, questo, ribadito dal Governo anche tramite un comunicato stampa. «Il Consiglio federale - si può leggere nella nota - non comprende i calcoli del governo statunitense. Durante i prossimi contatti con le autorità statunitensi il Consiglio federale chiarirà eventuali malintesi e cercherà di raggiungere una soluzione».

Nessuna recessione - «Non ci aspettiamo che la nostra economia vada in recessione ma ovviamente crescerà meno di quello che i nostri esperti aveva previsto», ha continuato Parmelin. «Teniamo però conto del fatto che l’amministrazione Trump è pronta a negoziare accordi con le altre nazioni in merito ai dazi». E non è (forse) un caso che la presidente Karin Keller-Sutter si recherà presto negli Stati Uniti.

Nessuna pratica sleale -Nel corso del suo intervento, Parmelin ha rammentato anche che gli Stati Uniti sono il secondo partner commerciale della Svizzera dopo l'Ue. Negli ultimi anni il commercio bilaterale di beni e servizi ha fatto registrare un andamento dinamico.La bilancia commerciale fra i due Paesi è relativamente equilibrata: gli Stati Uniti registrano un'eccedenza nell'esportazione di servizi e la Svizzera un'eccedenza nell'esportazione di beni. Tale eccedenza del nostro Paese, ha precisato Parmelin, non è riconducibile a pratiche commerciali sleali. La Svizzera ha abolito tutti i dazi industriali dal 1° gennaio 2024, mentre il 99% di tutti i beni provenienti dagli Stati Uniti può essere importato in Svizzera in esenzione doganale, ha aggiunto il "ministro" dell'economia.

I settori più colpiti - Sulle esportazioni svizzere peseranno quindi dazi supplementari in misura del 10% a partire dal 5 aprile e di un ulteriore 21% a partire dal 9 aprile. Ma cosa colpranno esattamente? I dazi - precisa il Consiglio federale - colpiscono importanti prodotti di esportazione come l'industria della macchine, chimica, alimentare (cioccolato e formaggio per esempio) e orologiera, ma non i medicinali, l'oro (quest'ultimi la metà dell'export elvetico verso gli Usa) e i semiconduttori.

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COMMENTI
 

limortaccituoi 1 sett fa su tio
Blackout fra i sostenitori di Trump. Il presidente fa gli interessi americani con misure anticapitalistiche che colpiscono durante l'Europa e la Svizzera. Speriamo che almeno per qualche giorno non escano dai loro tombini...(politici di destra compresi che in questi giorni sono insolitamente silenziosi...)

limortaccituoi 1 sett fa su tio
Risposta a limortaccituoi
duramente*

Arcadia-bis 1 sett fa su tio
La Cina ha risposto ai dazi americani , applicando pure lei il 34% sui prodotti Americani. Ora , o Trump fa un gesto distensivo verso la Cina oppure rischiamo un effetto domino che farà male a tutti. Se iniziano una gu3rra di dazi le due maggiori potenze economiche, ne escono male , ma proprio male, tutti quanti. Speriamo bene.

Nina 1 sett fa su tio
Risposta a Arcadia-bis
come dice la Premier Meloni , niente catastrofismi !! ( Arcadia , scusami in ritado , ti ho risposto nell'altro articolo , " la tesa quiete prima dell'uragano Donald " )

Arcadia-bis 1 sett fa su tio
Risposta a Nina
Nina, Noi europei siamo pragmatici, e di noi mi fido. Non mi fido di USA e Cina che piuttosto che indietreggiare si faranno la guerra. E noi ci siamo in mezzo. Trump ha appena detto che la Cina ha sbagliato a reagire e ha inoltre detto agli investitori di lanciarsi che è il momento buono. Questo ragiona come il manager con le sue aziende, che, cara Nina, ha fatto fallire 6 volte. Dalla pandemia e dalla gu3rra Ucraina sapevo ne saremmo usciti bene, qui invece ho molti più timori.

Nina 1 sett fa su tio
Risposta a Arcadia-bis
hai ragione , gli americani stessi non si fidano , stanno già facendo scorte di merci importate ( anche carta wc 😂 ? ) , … ma per ora , il Ciuffo tira dritto , lo ha promesso ai suoi elettori !!

Mox 1 sett fa su tio
Di cosa ci lamentiamo se la Svizzera è la prima ad applicare dazi esagerati a tutte le merci importate

Emib5 1 sett fa su tio
Risposta a Mox
Combustibili per auto a parte, quali sarebbero esempi di dazi esagerati? L'Iva?

limortaccituoi 1 sett fa su tio
Risposta a Mox
Prima o poi a furia di leggere fake news finisce che ci credi...

Princi 1 sett fa su tio
i fantastici 7 di Berna stanno vendendo la pelle dell'orso prima di catturarlo Karin vai negli USA e fai un po di coccole al Presidente

Fox1981 1 sett fa su tio
Che ridicoli a 90* come sempre senza p! Aspettiamo vediamo valutiamo così tra un mese i dazi saranno del 40% visto che non avete spina dorsale!

Arcadia-bis 1 sett fa su tio
Risposta a Fox1981
Siamo 9 mio , loro 350 mio. Loro rappresentano il 25-30% del ns commercio estero, noi non arriviamo nemmeno all’1% del loro commercio estero. Siamo noi quelli che hanno molto più da perdere. In una situazione simile ti metteresti a 90 anche tu.

Kelt 1 sett fa su tio
Risposta a Arcadia-bis
Per la precisione le esportazioni verso u.s.a rappresentano il 9 % del totale. Importante ma non fondamentale. Ergo iniziamo noi ad aiutare: usiamo Threema, basta Google e mettiamo ecosia, chiudiamo i nostri account su alcuni social. Basta prodotti US come FF anni i canadesi. Facciamolo e invitiamo i nostri amici a farlo. Il bullo tornerà a più miti consigli

Arcadia-bis 1 sett fa su tio
Risposta a Kelt
Hai ragione, la mia cifra era esagerata , però è più del 9%. Secondo i dati del 2023 dell’ufficio federale di statistica siamo al 15-16% (58 mia su 378 mia totali), quindi comunque secondo me rilevante. Tra l’altro facendo degli USA il nostro partner più importante, se si considerano i paesi Ue separatamente. Poi concordo con ciò che dici, boicottare ciò che si può è un buon inizio.

Kelt 1 sett fa su tio
Risposta a Arcadia-bis
Hai perfettamente ragione. A fine 24 era circa il 18%. Quindi direi importante. Cmq loro dipendono dalle importazioni noi no (nemmeno l'Europa). Quindi ri-orientiamoci. Esportiamo verso altri lidi. Gli americano fanno prodotti di fascia media. Noi di lusso. Non riescono a sostituirli. Noi sì

Arcadia-bis 1 sett fa su tio
Risposta a Kelt
Penso che abbiamo sicuramente opportunità altrove , ridurre gli investimenti negli USA sarebbe ciò che merita Trump e noi saremmo meno dipendenti da loro. Ci vorrà un po’ di tempo, ovviamente. Tuttavia temo molto di più ciò che può succedere nel mondo intero. Cosa farà ad es. la Cina? La verità è che il mondo è integrato e se parte un effetto domino sui dazi , noi siamo pure in mezzo. Finisce male per tutti.

Arcadia-bis 1 sett fa su tio
Decisione che, se verrà perseverata, farà più male agli USA nel lungo termine, che con le politiche di Trump sono diventati un paese ostile ed inaffidabile. Senza alleati si sveglieranno meno potenti. Come dice qualcuno, finiremo forse con il diversificare di più, ad es. con il Centro e Sudamerica, Asia Centrale, Canada, Australia, ecc.. Però se la gu3rra dei dazi va male, e potete immaginare cosa intendo, finisce che piangiamo tutti per i prossimi decenni.

gp46 1 sett fa su tio
Cominciamo a boicottare Apple, Microsoft e Amazon, solo per elencarne tre...ma siamo sinceri, chi é disposto a farlo? Troppo pochi sicuramente...

Arcadia-bis 1 sett fa su tio
Risposta a gp46
Non importiamo solo quello, si può iniziare da altre cose , come bevande, cibo, vestiti, ecc…

Valery13 1 sett fa su tio
E figuriamoci se, da buoni Svizzeri, non ci pieghiamo a 90 davanti ad ogni bulletto buzzurro che incontriamo...

Ala 1 sett fa su tio
90° come sempre ..... e i 6 miliardi per gli F35? Non è il caso di congelare il contratto?

Pippopeppo 1 sett fa su tio
basta vendere tutti i dollari della banca nazionale ed il problema si risolve da solo. non spetterà a noi spiegare perché il dollaro varrà solo 0.40 - 050 cts di franco.

Rosso Blu 1 sett fa su tio
A BERNA NON GLIENE FREGA NULLA, IL BORSELLO DEI CITTADINI PIANGERÁ e non si può sempre fare le 3 scimmie, non parlo, non vedo e non sento. In alcuni ristoranti la bibita coca-cola è già aumentata. Avanti così

briciola68 1 sett fa su tio
Risposta a Rosso Blu
La Cocacola benissimo non fa! La toglierei tranquillamente dagli scaffali! La rispedirei oltre oceano stipata nelle Tesla!

mali 1 sett fa su tio
Risposta a briciola68
la coca cola venduta in svizzera è fabbricata in svizzera (e in parte in ungheria).

Pippopeppo 1 sett fa su tio
Basta che la BNS vende tutti i suoi dollari e la situazione si risolve da sola.

Stilton 1 sett fa su tio
Comunque in Svizzera i dazi e spese sulle importazioni li abbiamo già !

Kelt 1 sett fa su tio
La soluzione è guardare altrove, diminuire l'export verso gli u.s.a e aumentarlo verso altri paesi il mondo è grande e gli Stati Uniti non sono più importanti come prima. Trump si è tirato la zappa sui piedi. Noi intanto come consumatori possiamo non comperare più nessun prodotto americano: dalla Coca ad amazon, dal Mc alla gilette

leobm 1 sett fa su tio
Decisione saggia in questo momento. Non si spegne il fuoco con la benzina

RemusRogue 1 sett fa su tio
Risposta a leobm
Vero, ma nemmeno soffiandoci leggermente sopra...
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