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SVIZZERAIgnazio Cassis, prima in Ghana e poi in Camerun

31.10.23 - 15:28
Icontrerà i presidenti dei due Paesi, e in Camerum parteciperà alla 44a sessione della Conferenza ministeriale della Francofonia a Yaoundé
20 Minuten
Ignazio Cassis, prima in Ghana e poi in Camerun
Icontrerà i presidenti dei due Paesi, e in Camerum parteciperà alla 44a sessione della Conferenza ministeriale della Francofonia a Yaoundé

Il consigliere federale Ignazio Cassis sarà in Africa occidentale e centrale dal 3 al 5 novembre 2023. Effettuerà una visita di lavoro nella Repubblica del Ghana, dove incontrerà il presidente Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, e proseguirà poi alla volta del Camerun, dove parteciperà alla 44a sessione della Conferenza ministeriale della Francofonia a Yaoundé. In tale occasione, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sottolineerà il ruolo della Svizzera nella governance digitale globale, in particolare nel contesto della Ginevra internazionale.

Prima di recarsi in Camerun, il prossimo 3 novembre il consigliere federale Ignazio Cassis farà tappa ad Accra, capitale del Ghana, dove incontrerà il presidente della Repubblica del Ghana Nana Addo Dankwa Akufo-Addo. Al centro dei colloqui vi saranno le relazioni bilaterali, la sicurezza e la stabilità nella regione del Sahel e del Golfo di Guinea, ma si parlerà anche della cooperazione nel quadro delle Nazioni Unite, in particolare in seno al Consiglio di sicurezza. Il Ghana detiene un seggio non permanente nel Consiglio per il periodo 2022–2023.

Il consigliere federale Ignazio Cassis proseguirà poi alla volta del Camerun, dove parteciperà alla Conferenza ministeriale della Francofonia il 4 e 5 novembre a Yaoundé. Per il capo del DFAE, la conferenza – che si svolgerà sul tema «Buongoverno: una garanzia di stabilità politica, economica e culturale per le cittadine e i cittadini francofoni» – sarà un’occasione per sottolineare il ruolo centrale della Svizzera, e in particolare della Ginevra internazionale, nella governance digitale globale. La Svizzera ha del resto inserito la digitalizzazione tra le quattro priorità tematiche della Strategia di politica estera 2020–2023.

A Yaoundé, il capo del DFAE ricorderà anche l’importanza della Francofonia nell’attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) grazie all’uso del francese come lingua internazionale comune. Alla luce delle numerose crisi internazionali, i rappresentanti dei 54 Stati e Governi membri discuteranno anche del ruolo della Francofonia nelle transizioni politiche e nel caso dei colpi di Stato, in particolare in Africa.

La Svizzera nella Francofonia

La Svizzera ha aderito all’Organizzazione internazionale della Francofonia (OIF) nel 1996 ed è il terzo Paese in termini di contributi all’organizzazione. L’OIF si adopera per soddisfare le esigenze della popolazione, in particolare delle donne e dei giovani. Nel quadro della Francofonia, la Svizzera si impegna principalmente nei settori del sostegno ai programmi di formazione per insegnanti, dell’educazione dei giovani e della governance digitale. Sostiene inoltre le attività della Francofonia a favore della democrazia e dei diritti, compresa l’uguaglianza tra donna e uomo.

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COMMENTI
 

vulpus 1 anno fa su tio
Come qualcuno ha ben scritto il ministro degli esteri si occupa e preoccupa di quanto può fare la Svizzera nei rapporti con le altre nazioni. per la Svizzera abbiamo già l'altro ticinese, presidente del maggior partito svizzero che continua a fare proposte su proposte per risolvere i problemi degli svizzeri.

Sig der sauer 1 anno fa su tio
Certo che qui gli aggettivi si sprecano, imbec…., pir.., quale aggettivo si può usare per chi non ha neanche la minima idea di quale sia il compito di un ministro degli esteri? Vi do un aiutino, la risposta sta già nella definizione, ministro degli ESTERI! Qualcuno ci arriva?🫣

Ulk 1 anno fa su tio
Non credo sia andato a discutere di ananas, cioccolato, ... Ma forse di armi si

Dapat 1 anno fa su tio
Trasloca???????

S.S.88 1 anno fa su tio
Che ci rimanga!

M70 1 anno fa su tio
poveri noi al peggio non c'è mai fine...legatelo e imbavagliatelo. è una vergogna...pensavamo in un ticinese...

S.S.88 1 anno fa su tio
Risposta a M70
Verooo

Evry 1 anno fa su tio
Risposta a M70
M70, un ticinese ???? dal DNA 3color ! educato e intelligente ma certamente non uno DOC dei nostri ma Patrizio di Siracusa ??

Princi 1 anno fa su tio
cosa ci si puo aspettare da un Azzurro

Rigel 1 anno fa su tio
È ministro degli esteri, il suo ruolo è proprio quello di occuparsi dei contatti con gli altri paesi. Non so se sapete come funziona, ogni ministro si occupa del suo dipartimento. Aggiungi, e non sto parlando di questo viaggio, ma più in generale: che ne è del discorso "aiutiamoli a casa loro, così non vengono qui?"

WhatwrongCH 1 anno fa su tio
Risposta a Rigel
Che ne è del discorso “Aiutiamo prima gli Svizzeri della Svizzera” e di soldi non ne avanzeranno per aiutarli a casa loro. La Svizzera non è un centro sociale.

lguidicelli 1 anno fa su tio
Risposta a Rigel
Corretto. Gli Svizzeri li aiutiamo qui in Svizzera anche con i nostri interventi (finanziari) in certe regioni del mondo, affinché possiamo ridurre la pressione migratoria che crea evidenti problemi qui in Svizzera. È un po' come la famosa parabola del battito d'ali in Amazzonia che crea uno tsunami in Indonesia. Non si può risolvere tutto e subito, dappertutto. Quindi, sì diamo il nostro contributo in Africa, e facciamo in modo che così non venga più voglia di emigrare in Svizzera

S.S.88 1 anno fa su tio
Risposta a Rigel
Quello che lui non fa!

S.S.88 1 anno fa su tio
Risposta a Rigel
Io se fossi in lui non mi darei più vedere visto quello che pensa la gente di questo essere

Vecchio60 1 anno fa su tio
Risposta a lguidicelli
Siamo svizzeri, siamo in Svizzera, abbiamo grossi problemi qui da noi, (avs, pensioni, salute, povertà, etc etc). Prima di mandare soldi a destra e a manca, vediamo di risolvere i problemi in casa nostra prima di fare i grandi altrove coi soldi dei contribuenti svizzeri. Per combattere l’immigrazione abbiamo gli strumenti, rinforzo ai confini e blocco delle entrate. Che l’Africa venga “aiutata” dai paesi che l’hanno colonizzata per decenni e anche dalle varie multinazionali che si sono e si stanno arricchendo con le materie prime realizzando guadagni mostruosi.

Princi 1 anno fa su tio
Risposta a WhatwrongCH
concordo , mandatelo a palazzo chigi a Roma

WhatwrongCH 1 anno fa su tio
I m be cille aiuta prima la Svizzera…. Altro che Ghana…..

tormar 1 anno fa su tio
P i r l a é in CH che devi risolvere i problemi, mica andare in giro.
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