LUGANO - Il sindacato Unia Ticino e Moesa reagisce "con indignazione" alla nuova campagna propagandistica contro i frontalieri che Unia definisce "di stampo neonazista", ed esprime la sua totale solidarietà ai lavoratori frontalieri e migranti.
"Di fronte a manifesti e altri strumenti di comunicazione di massa che, utilizzando l'immagine dei ratti, rimandano alla propaganda antisemita del Terzo Reich, Unia si aspetta una chiara e netta presa di distanza da parte degli ambienti imprenditoriali e politici, oltre che delle autorità ticinesi. Perché di fronte a una simile propaganda ogni silenzio è complice".
Ad utilizzare infatti per la prima volta, i ratti in una campagna politica di massa, fu il ministro per la propaganda della Germania nazista Joseph Göbbels. In particolare nel 1940 commissionò e fece diffondere il film "Der ewige Jude" ("L'ebreo eterno") nel quale gli ebrei sono paragonati a dei ratti. Il film si conclude suggerendo che i problemi della Germania si possono risolvere soltanto sterminando gli ebrei esattamente come si fa per disinfestarsi dai ratti.
"È con profonda preoccupazione - si legge nella nota - che Unia osserva in Ticino il diffondersi ormai senza più alcun freno inibitorio di modi di comunicare e quindi di pensare, di chiaro stampo neonazista".
Duro l'attacco contro l'UDC, definto un partito vicino a quegli stessi imprenditori che si servirebbero dei frontalieri: "quello che più lascia allibiti in questo caso è che questa nuova campagna sarebbe stata studiata a tavolino e abbondantemente finanziata da ambienti imprenditoriali vicini ad un grande partito svizzero di governo, l'Udc, e non è quindi un prodotto più o meno estemporaneo del settimanale leghista “Il mattino della domenica. Ricordiamo che questi ambienti imprenditoriali che aizzano l'odio nei confronti dei lavoratori frontalieri e migranti sono gli stessi che si arricchiscono approfittando dei vantaggi concorrenziali dati dal Ticino, primo fra tutti proprio il basso costo della manodopera."
Infine, Unia fa appelo alle autorità istituzionali e alla magistratura affinchè quest'ultima verifichi se ci siano gli estremi per un'azione penale, che arrivi se del caso alla condanna dei responsabili.
Le reazioni dall'Italia- Anche la Uil Frontalieri di Como concorda il documento di solidarietä dell'Unia. "I frontalieri, con la loro flessibilità e la duttilità al lavoro, costituiscono una componente decisiva per lo sviluppo economico del Cantone".
"Faremo una campagna di informazione spiegando ai ticinesi che senza i frontalieri le loro aziende sarebbero in difficoltà o chiuderebbero". spiega invece all'agenzia di stampa italiana Ansa il segretario nazionale dei lavoratori frontalieri della Cgil, Claudio Pozzetti, reagendo alla campagna "No all'invasione del frontalierato" in corso in Ticino nell'ambito della serie di manifesti "bala i ratt".
Pozzetti ha poi affermato che intende chiedere "al Governo del Canton Ticino di intervenire". Parlando poi dei colleghi elvetici, ha rilevato che "i sindacati svizzeri ci sono sempre stati solidali e si è sempre agito insieme".