Riunita in assemblea straordinaria, la federazione ha adottato una risoluzione.
Fra le richieste al Consiglio di Stato: estendere il diritto all’indennità per il lavoro ridotto, abbassare o sospendere le tasse e prevedere un fondo d'emergenza
LUGANO - L'emergenza coronavirus tocca già oggi in modo «preoccupante» anche gli esercizi della ristorazione e albergheria. Per questo GastroTicino si è riunita in assemblea straordinaria e ha deciso d'inviare una risoluzione all'indirizzo delle autorità politiche cantonali.
«Uno dei settori che da sempre ha svolto un ruolo economico e sociale tra i più importanti, è in ginocchio», è stato evidenziato. Le decisioni adottate da Confederazione, Cantone e da alcuni Comuni a tutela della salute pubblica portano infatti a una minore affluenza di clienti indigeni e di turisti. Con conseguenze dirette sulla cifra d’affari, ma anche sull’occupazione del personale.
Per questi motivi l’Assemblea straordinaria dei delegati ha votato oggi all’unanimità una risoluzione che autorizza il CdA di GastroTicino ad adottare ogni misura che possa aiutare il settore in questo momento di grave difficoltà. Inoltre sono state inviate una serie di richieste al Consiglio di Stato. In particolare: