Lutti a distanza, lo strazio dei famigliari. Il racconto della nipote di una 90enne stroncata dal virus
Diretta in streaming, massimo 5 persone, vietato toccare la bara. I funerali al tempo del Covid-19
LUGANO - Una bara chiusa e disinfettata. Vietato toccarla: «Nemmeno con i guanti». Vietato anche vederla coi propri occhi, tranne che a pochissimi parenti stretti. Gli altri seguono in streaming, da casa.
Funerali in diretta - Il lutto al tempo del coronavirus è uno strappo brusco, quasi surreale. Finisce su Youtube o su Facebook, dove le ditte di onoranze funebri organizzano dirette. Alcune sono aperte al pubblico: link e orario vengono pubblicati sull'annuncio mortuario.
Aperto al pubblico - Giovedì 16 aprile, ore 12.30, Centro funerario di Lugano. Alle esequie online di una 49enne del Luganese si collegano in 20, poi 30. Al termine del commiato sono presenti 295 persone, abbastanza da riempire una chiesa. Mezz'ora, e il sacerdote si congeda: i partecipanti calano (200, 100) mentre la sala si svuota.
Servizio apprezzato - «Forniamo questo servizio gratuitamente a tutti i clienti» spiega Emiliano Delmenico, direttore del Centro. «In genere è molto apprezzato». Per i famigliari che vivono lontani, o rientrano nelle categorie vulnerabili, lo streaming è l'unica scelta. «È capitato di una vedova che, per le sue condizioni di salute, ha dovuto dire addio al marito in questo modo» racconta Delmenico. «Certo non fa piacere, ma ci adoperiamo per rendere la cosa meno traumatica possibile».
Boom di funerali - Nel Luganese intanto i funerali sono aumentati del 40 per cento a marzo, rispetto alla media mensile. Nel Mendrisiotto - stando ai numeri delle agenzie funebri - l'aumento sarebbe ancora più marcato. Per i defunti con Covid-19 il protocollo è ferreo: «Tutto deve concludersi entro 24-30 ore dal decesso» spiega a tio.ch/20minuti l'imprenditore Fernando Coltamai. «La salma viene disinfettata, la bara chiusa ermeticamente e disinfettata a sua volta».
«Esperienza dolorosa» - A chi è presente di persona - 5 al massimo fino a settimana scorsa, ora il limite è salito a 20 - non è permesso vegliare il defunto di Covid a vista. Non è possibile nemmeno toccare la bara simbolicamente. «È stata un'esperienza molto strana e dolorosa» racconta la nipote di una 90enne contagiata in una casa anziani del Luganese, e deceduta settimana scorsa.
Il racconto - «L'ultima volta che l'ho vista è stato tramite videochiamata. Stava ancora bene» racconta la donna, che essendo una neo-mamma non si è recata - per prudenza - alle esequie. «Nessuno di noi, nemmeno i figli, ha potuto vederla di persona. La casa anziani ha annullato le visite a inizio marzo. Dopodiché abbiamo solo potuto vedere la bara, a distanza».
«Sensazione di vicinanza» - Uno strappo, si diceva. Difficile da rielaborare. Ma la donna è grata alla tecnologia. «Poter partecipare all'addio nello stesso momento in cui accade, dà una sensazione di vicinanza. Certo è strano: partecipare a un funerale a casa propria» conclude. «Ma è quello che ci è concesso in questo momento».