L'allarme lanciato da SOS Ticino, Antenna MayDay, attiva contro la tratta di esseri umani
LUGANO - Il divieto temporaneo di prostituzione espone le prostitute a un maggiore controllo, rendendole particolarmente vulnerabili allo sfruttamento. È l'allarme lanciato da SOS Ticino, Antenna MayDay, che insieme alle consorelle romande e svizzero tedesche - attive contro la tratta di esseri umani - si sono rivolti ai politici invitandoli a non dimenticare in questo periodo di crisi tutte le donne e gli uomini vittime della tratta e ad adottare misure di tutela per queste fasce fragili della popolazione.
In particolare chiedono alle autorità di intensificare - nonostante le circostanze attuali - i loro sforzi in favore delle persone vittime di tratta, interagire con loro prestando "particolare attenzione alle condizioni di vita e di lavoro delle persone vulnerabili" al fine di identificare gli sfruttatori anziché "sanzionare penalmente le vittime per lavoro o soggiorno illegale".
Le attenzioni delle associazioni sono rivolte anche al fatto che gli aiuti economici messi in campo dalla Confederazione sono inaccessibili alle persone in situazione di soggiorno illegale. "Queste persone - nella nota stampa diramata in mattinata - lavorano spesso in condizioni molto precarie e, in caso di perdita di reddito, si ritrovano senza risorse ciò che le rende ancora più vulnerabili e soggette a divenire vittime di sfruttamento". Da qui la richiesta di aiutare economicamente queste persone, anziché farle rientrare nel loro paese d’origine.
Infine la richiesta di sospendere immediatamente le procedure d’asilo. Spiega SOS Ticino, Antenna MayDay: "Nelle attuali circostanze è quasi impossibile identificare delle vittime di tratta di esseri umani nell’ambito della procedura d’asilo. I rappresentanti legali sono spesso impossibilitati a sostenere i richiedenti asilo per le audizioni e i centri di consulenza specializzata non hanno la possibilità di attuare dei colloqui individuali in condizioni adeguate. Pertanto l’assistenza giuridica non è più garantita. A tutt’oggi vengono ancora notificate delle decisioni di espulsione dalla Svizzera, quando invece le altre procedure sono sospese. Le procedure d’asilo devono essere immediatamente sospese".