Ha un bimbo di un anno. E per seguire le formazioni imposte dallo Stato, le tocca spendere 900 franchi con l'asilo nido.
Nora Jardini Croci Torti, coordinatrice del consultorio Donna & Lavoro: «Casi frequenti. Tutto legale, ma dipende dalla sensibilità del collocatore».
LOCARNO - «La disoccupazione mi obbliga a fare corsi inutili. E così i pochi soldi che ho, li devo usare per pagare l’asilo nido in cui piazzare mio figlio». Essere mamma in Ticino è sempre più complicato. E non solo per la scarsa sensibilità di alcuni datori di lavoro. Lo dimostra la storia di una 28enne del Locarnese. «Mi fanno sentire come se stessi approfittando della mia condizione di mamma per avere la disoccupazione».
Tra ricerche e colloqui – La 28enne in questione, il lavoro lo ha perso in seguito alla nascita del figlio, che oggi ha circa un anno. Formatasi come impiegata di commercio, nella vita ha sempre dimostrato una certa flessibilità, cambiando professione all’evenienza. «Non sono una scansafatiche. Anzi. Mi sto dando da fare come una pazza per trovare un posto di lavoro. Con ricerche e colloqui. Ma il mio collocatore mi obbliga a seguire corsi senza senso che, da una parte mi impediscono di proseguire le ricerche d'impiego, e dall’altra mi costringono a trovare soluzioni dispendiose per mio figlio».
Costi esagerati – La nostra interlocutrice è disperata. Il collocatore le avrebbe anche stravolto l’impostazione del curriculum vitae. E si rivolgerebbe a lei con toni piuttosto duri. «Non so più da che parte sbattere la testa. Tra asilo nido e mamme diurne spendo quasi 900 franchi al mese. Se ne va buona parte della mia indennità di disoccupazione. Ai corsi non imparo nulla. So già tutte le cose che mi insegnano, sto solo perdendo tempo».
Questione di sensibilità – Nulla di nuovo per Nora Jardini Croci Torti, coordinatrice del consultorio Donna & Lavoro. «Quelli della disoccupazione si comportano quasi sempre così purtroppo – ammette –. I casi simili sono piuttosto frequenti. Anche se molto dipende dalla sensibilità del collocatore. C’è chi capisce la situazione delle neomamme disoccupate. E c’è chi invece ritiene che la madre stia semplicemente abusando della sua posizione per ottenere favori dalla disoccupazione».
Appello al buonsenso – Come un cane che si morde la coda. Perché quanto accade, in realtà, non è assolutamente illegale. «La disoccupazione – evidenzia l’esperta – ha il diritto di chiedere alla persona senza lavoro di seguire un corso, seppure magari poco utile. O di partecipare a un piano occupazionale. È chiaro che da neomamma tutto diventa più difficile. C’è anche la questione dell’allattamento da non sottovalutare. Una neomamma come fa ad allattare il bimbo, con simili pressioni addosso? L'appello va fatto ai collocatori. Serve buonsenso».