Per Trotta è importante fidelizzare la clientela. Un aumento ulteriore dei prezzi sarebbe stato controproducente
LUGANO - «L'aumento dei prezzi è dovuto a un fattore naturale di domanda-offerta», spiega Angelo Trotta, direttore dell'Agenzia turistica ticinese (ATT). Rispetto all'anno scorso, i pernottamenti sono del 5% più cari. «Gli albergatori sono stati coscienziosi, avrebbero potuto aumentare i prezzi ancora di più, ma non l'hanno fatto. Questo è positivo perché sarà importantissimo far tornare la clientela gli anni prossimi», afferma Trotta.
Nel primo semestre del 2020, il nostro cantone ha registrato un crollo dei pernottamenti - che non comprendono campeggi e appartamenti di vacanza - pari al 54% rispetto all'anno precedente. «I fattori che stanno penalizzando principalmente il Ticino sono la mancanza di turisti internazionali, di incontri di business e mancanza di grandi eventi», dice Trotta che aggiunge: «Il Locarnese in giugno ha performato "meno peggio" delle altre aree del Ticino. Questo perché è un turismo orientato storicamente sulla clientela svizzera».
La clientela rimane dunque, nella maggior parte dei casi, svizzera: «Molti sono giovani - prosegue il direttore dell'ATT - che solitamente si dirigono all'estero. È importante che vedano che anche qui in Ticino si possono passare delle ottime vacanze, in modo tale da fidelizzarli».
Per quanto riguarda gli hotel a cinque stelle «stiamo performando relativamente bene», spiega Trotta che si riferisce però alle strutture che non trattano principalmente col business. «Il Ticino rimane dunque un'importante destinazione di lusso», conclude.