Quattro franchi al chilo per l'uva Merlot destinata a vini DOC. Due franchi al chilo per l'uva in esubero.
Questi sono i prezzi comunicati oggi dall'Interprofessione della vite e del vino in vista dell'imminente vendemmia.
BELLINZONA - Quattro franchi al chilo per l'uva Merlot destinata a vini DOC. Due franchi al chilo per l'uva in esubero che - sostegno finanziario della politica permettendo - sarà "eliminata" dal mercato e destinata a progetti alternativi. Questi sono i prezzi resi noti oggi dei frutti delle vigne ticinesi decisi da un apposito gruppo di lavoro dell’Interprofessione della vite e del vino (IVVT) per l'imminente (e precoce) vendemmia.
Resa ridotta - Questa comunicazione, la più attesa per i tanti viticoltori che hanno sudato (anche freddo) nelle vigne sparse per il cantone, spazza parzialmente via le tante incertezze vissute in questo anno caratterizzato dalla pandemia, ma non solo. «Già a inizio anno - precisa l'IVVT - ci eravamo chinati sulla riduzione dei limiti di produzione dei vini DOC per riequilibrare produzione e consumi e questo a causa del ripetersi di vendemmie abbondanti, dovute anche ai cambiamenti climatici». Una riflessione che aveva portato il comitato alla decisione di portare i quantitativi massimi della resa di uva al metro quadro da un chilo a 800 grammi.
Mazzata Covid-19 - In primavera, poi, era arrivato il Covid-19 e il successivo lock-down a complicare ulteriormente una situazione già difficile. «L'isolamento a casa ha portato a un blocco quasi totale delle vendite, soprattutto per chi non lavora con le catene della grande distribuzione. La chiusura del settore della gastronomia, l’impossibilità di creare grandi e piccoli eventi, la mancanza di turisti hanno complicato tutto, con una perdita delle vendite stimata tra un milione e un milione e mezzo di bottiglie».
«Una debole ripresa, ma le incertezze per il futuro restano» - Una piccola luce in fondo al tunnel è spuntata con la ripresa dopo le chiusure forzate e con l'avvento della bella stagione. «L’arrivo dei turisti, soprattutto nel Sopraceneri, le belle serate che invitano anche i ticinesi a recarsi nei ristoranti, lasciano ben sperare anche se, alcune nubi si intravvedono per l’autunno. Queste prospettive permettono ad alcune cantine di essere maggiormente ottimiste rivedendo il loro piano di lavoro, tanto da comunicare ai loro conferitori un ritiro delle uve maggiore di quanto pronosticato in piena pandemia».
Cosa deve fare un viticoltore che non trova acquirenti per la totalità delle uve che resta limitata a 800 grammi per metro quadro, pena il declassamento di tutta l’uva vendemmiata?
Sul sito www.ivvt.ch sarà possibile annunciarsi e comunicare il quantitativo di uve da mettere a disposizione per i differenti progetti. Oppure avvisare la propria cantina conferitrice comunicando che ha uva disponibile per i progetti COVID19 proposti dall’interprofessione.