Presentata un'interrogazione al Consiglio di Stato, che metterà a disposizione 7 milioni su 229 di investimento totale
LUGANO - Il progetto del Polo Sportivo e degli eventi (PSE) di Lugano procede. Prima di Natale la Città ha allestito l'accordo generale di partenariato pubblico privato con il gruppo HRS di Frauenfeld. Ma c'è un dettaglio che è destinato a far discutere: il contributo del Cantone al progetto.
A fronte di un investimento totale stimato in 229 milioni di franchi, infatti, il Cantone - attraverso il Fondo Sport Toto - ne mette a disposizione 7. «La delusione è stata chiaramente manifestata dall’Esecutivo cittadino», si legge nella premessa di un'interrogazione giunta oggi sul tavolo del Consiglio di Stato. A presentarla sono stati Paolo Ortelli (PLR) e cofirmatari (Aron Piezzi, Boris Bignasca, Henrik Bang, Lorenzo Jelmini, Fabio Schnellmann, Alessandro Cedraschi).
In particolare, il deputato porta l'esempio di intervento di altri governi cantonali nelle edificazioni di nuovi impianti. Contributi che variano in percentuale tra il 10% e il 33% dell’investimento. Mentre a Lugano si parla di 7 milioni su un totale di oltre duecento. Il quesito principale, quindi, è uno: «Il Cantone continua a riconoscere il progetto del Polo Sportivo ed eventi quale progetto infrastrutturale di valenza cantonale?».
Le 11 domande dell'interrogazione:
1. Quanto riportato dalla stampa corrisponde al vero?
2. Sono previste altre forme di accordi su contributi finanziari a fondo perso?
3. Sulla base di quali criteri il CdS ha deciso per un tale importo?
4. L’importo contributivo limitato è dettato da ragioni contingenti legate alla situazione finanziaria del Cantone tornata nelle cifre rosse a causa della pandemia?
5. Da altri fattori? Se si da quali?
6. Il Cantone continua a riconoscere il progetto del Polo Sportivo ed Eventi quale progetto infrastrutturale di valenza cantonale così come espresso recentemente più volte, e che trova nelle parole dell’ex Consigliere di Stato Gabriele Gendotti, risalenti al 2008, l’espressione, mai contestata dall’attuale Esecutivo cantonale, con la denominazione di logica di “Stadio Ticino”?
7. Se no, per quali ragioni?
8. Se il Cantone continua a ritenere il PSE come progetto di valenza sportiva e sociale cantonale ritiene il contributo proposto a sostegno del progetto di entità adeguata?
9. Il Cantone non ha mai immaginato che una tale infrastruttura, proprio perché adeguatamente sostenuta da parte del Cantone, possa porsi quale importante investimento indiretto a favore dell’intero sport ticinese, anche nel nome della spesso solo decantata valenza sociale della cultura sportiva, e quindi di fatto “imporre” uno statuto di casa dello sport d’élite Ticinese per le discipline in esso esercitabili?
10. Qualora, ad esempio in futuro, come gli sportivi ticinesi possono solo augurarsi, ritroveremo un’altra compagine cantonale nell’élite del calcio nazionale o di altre discipline, il Cantone intende sostenere nuovamente una nuova infrastruttura?
11. L’accordo di partecipazione finanziaria proposto e sostenuto dall’Esecutivo luganese tra investitori pubblici e privati prevede un finanziamento pubblico spalmato su più anni (27). Questo fatto non potrebbe indurre il Cantone a far valere in modo fattivo e concreto il riconoscimento della valenza cantonale dell’infrastruttura prevedendo un analogo e parallelo approccio di sostegno finanziario costante e spalmato nel tempo? Quindi valutando di entrare in materia immaginando un contributo a fondo perso di entità maggiore?