La tassa sui rifiuti è in vigore da un anno a Lugano. Ma qualcuno non l'ha ancora capito
Il caso di un ristorante "pizzicato" dal Comune grazie alla scia del liquame lasciata sul terreno. In tutto sono 55 le multe elevate dalla Divisione spazi urbani
LUGANO - LUGANO. Dovrebbe essere un ricordo del passato. Dovrebbe. In realtà, il sacco nero a Lugano compare ancora, non di rado, nei cassettoni della spazzatura. A un anno dall'introduzione della relativa tassa, la Polizia comunale ha già sanzionato 55 persone per infrazioni al regolamento sui rifiuti. Ma la caccia ai "furbetti" non è semplice.
Sacchi aperti, per cercare i furbetti - Il problema è sotto gli occhi - e i nasi - dei residenti di via Brentani ad esempio: da giorni trovano i cassettoni «pieni di rifiuti sciolti e di sacchi più neri che rossi» raccontano indignati. «Un vero disastro». Acciuffare i maleducati però non è impresa facile. I controlli avvengono tramite videosorveglianza, a volte anche con l'apertura dei sacchi alla ricerca di indizi e indirizzi, spiegano dalla Divisione spazi urbani.
C'è sacco e sacco - «Le segnalazioni di cittadini e collaboratori sono benvenute - spiega la Dsu - ma raccogliere le prove non sempre è possibile e in mancanza di queste, ci limitiamo a delle lettere di richiamo». Da notare anche - forse non tutti lo sanno - che dipendenti e uffici dell'Amministrazione cittadina hanno a disposizione dei sacchi "speciali" di colore grigio chiaro, che «a un primo colpo d'occhio potrebbero forse essere scambiati per sacchi grigi non ufficiali».
4 milioni di franchi - In generale, va detto, la popolazione riga dritto. La vendita dei sacchi rossi ha fruttato 4 milioni in dodici mesi, contro i 2,7 preventivati. Dati ufficiali non ce ne sono, ma il Dsu constata «un progressivo miglioramento» nel comportamento dei cittadini. Merito anche della sensibilizzazione nei primi mesi dell'anno, in cui «non ci sono stati grandi provvedimenti disciplinari».
La scia porta al ristorante - Anche quelli servono, comunque. Nei punti più sensibili la Città si serve di telecamere mobili - 15 in tutto - che vengono «spostate periodicamente». È stato così possibile sanzionare 45 persone per deposito di rifiuti all'esterno dei contenitori, 8 per utilizzo di sacco non ufficiale (quello nero, appunto). Più rare invece (due in tutto) le multe negli ecocentri. Dove le telecamere non bastano, anche le tracce sul terreno possono aiutare: un ristorante, ad esempio, è stato "pizzicato" a smaltire «quantità ingenti di scarti alimentari putrescenti» grazie a una scia di liquame lasciata per strada da un sacco rotto. Gli addetti al controllo l'hanno seguita, e li ha portati diritti all'origine dell'infrazione.