Una mozione chiede d'istituire l'8 marzo quale giornata festiva per le donne dell'Amministrazione pubblica.
Le deputate PS: « Questo servirebbe a compensare, in parte, lo scarto salariale che ancora esiste tra uomini e donne».
BELLINZONA - Le cinque deputate del Partito socialista, in una mozione depositata proprio oggi, chiedono al Consiglio di Stato d'istituire l’8 marzo quale giorno di libero per tutte le impiegate dell’Amministrazione pubblica. «Questo servirebbe a compensare - precisano Laura Riget, Anna Biscossa, Gina La Mantia, Daria Lepori e Simona Buri - lo scarto salariale che ancora esiste tra uomini e donne».
Una differenza salariale tra donne e uomini in Svizzera che, come ricordato dalle cinque Gran consigliere citando gli ultimi dati pubblicati dall'Ufficio federale di statistica, è ulteriormente peggiorato. «Quasi la metà di questo scarto non è spiegabile da fattori quali la formazione o gli anni di esperienza».
Le deputate ricordano inoltre che questa disparità è solo la punta dell’iceberg. «Il 60% del lavoro non retribuito è svolto infatti dalle donne e che esse sono ancora sottorappresentate nelle posizioni di responsabilità delle aziende e in politica. Senza contare che sono sempre le donne a essere state maggiormente colpite dai licenziamenti causati dalla crisi legata al coronavirus».
Ecco perché le cinque deputate chiedono che il Consiglio di Stato confermi che, in quanto datore di lavoro, «non è più accettabile l'inspiegabile differenza salariale tra i sessi oggi ancora presente e tratti questo tema di grande importanza».