Liliane Tami, candidata a Capriasca sulla lista dell'UDC, aveva rilasciato dichiarazioni negazioniste sulla Shoah.
«È preoccupante, scandaloso e sfrontato che continui a presentarsi come candidata e non rinunci», sottolinea la Federazione svizzera delle comunità israelite
CAPRIASCA - Liliane Tami, un’esponente politica di Capriasca, ha di recente esternato, pubblicamente, pensieri negazionisti in merito alla Shoah. La Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI) ha ora sporto denuncia per «negazione e grave banalizzazione della Shoah ai sensi della norma penale contro il razzismo». La Federazione considera preoccupante che Tami sia attualmente in corsa per il Municipio e per il Consiglio comunale di Capriasca.
L'UDC si distanzia - Il suo nome compare sulle liste per il Municipio e per il Consiglio comunale dell’UDC. Nel frattempo, il partito ha però ritirato il suo sostegno a Liliane Tami, dopodiché lei si è dimessa dal partito. Questo non ha però alcuna influenza sulla sua candidatura, dal momento che una modifica a posteriori della lista dei candidati non è possibile.
Una vicenda che nasce nel 2016 - È di recente diventato di dominio pubblico che Tami, nel 2016, aveva partecipato a una commemorazione di estrema destra al Cimitero Maggiore di Milano. Un video dell’evento mostra ad esempio che aveva alzato il braccio, facendo il saluto romano e gridando ripetute volte il motto nazista «Sieg Heil!». In seguito, è stata accusata in Italia per apologia del fascismo, ma assolta nel 2019. Il tribunale aveva tuttavia ritenuto che l’adunanza avesse «indiscutibilmente» avuto un carattere fascista e nazionalsocialista.
In una più recente intervista televisiva, Liliane Tami ha fatto altre dichiarazioni in merito alla sua visione del mondo. Per esempio, ha detto che Hitler «aveva molto a cuore la questione ebraica» e che il genocidio perpetrato ai danni degli ebrei doveva essere visto solo nel contesto degli eventi bellici. Infine, Tami ha designato la cifra di sei milioni di ebrei assassinati come fondamentalmente gonfiata e come un semplice «numero simbolico».
Denuncia per razzismo - Negli ultimi giorni la FSCI ha visionato a fondo il materiale esistente ed è rimasta «scioccata» dalla visione del mondo a cui Liliane Tami evidentemente aderisce. La FSCI considera le affermazioni fatte «una negazione e grave banalizzazione della Shoah, che sono considerate un reato penale ai sensi della norma penale contro il razzismo di cui all’articolo 261bis CP». Con questo atto, la speranza della FSCI è che Tami sia chiamata a rispondere delle sue parole dalle autorità di perseguimento penale. «Che continui a presentarsi come candidata per gli organi democratici di Capriasca e non vi rinunci è preoccupante, scandaloso e sfrontato», viene sottolineato.