Per recarsi nel Belpaese oltre al tampone occorre annunciarsi al Ministero della salute. Quanti in Ticino lo fanno?
Le agenzie di viaggio: «Occorre armarsi di pazienza. Procedura complessa e non tutti ne sono al corrente»
LUGANO - Non solo il tampone o test antigenico (negativo) da fare al massimo 72 ore prima della partenza. Per entrare in Italia dai paesi Schengen - Svizzera compresa - da settimana prossima occorre espletare anche una procedura online, assai meno conosciuta ma altrettanto obbligatoria.
Pochi lo sanno. Nelle farmacie e nei centri medici presi d'assalto l'informazione è passata in sordina, o non è passata proprio. E anche le autorità federali e cantonali hanno tralasciato il dettaglio, nelle recenti conferenze stampa: forse perché l'Italia, dei paesi confinanti con la Svizzera, è l'unico al momento ad avere introdotto il requisito.
La questione interessa in particolar modo il Ticino, dove da alcuni giorni è scattata la corsa ai test per viaggiare oltre confine. I vacanzieri più scrupolosi hanno potuto scoprire il processo di registrazione sul sito internet del Ministero della salute italiano. Da qui vengono rimandati al portale di tracciamento dei viaggiatori (dPLF, Passenger Locator Form) dell'Unione Europea, dove possono selezionare il paese di destinazione: l'Italia al momento è l'unico nella lista, come detto.
«È una procedura che richiede una certa pazienza, perché nei primi giorni il portale è stato verosimilmente sovraccaricato di richieste da tutto il mondo» sottolinea Davide Nettuno, portavoce per il Ticino di Hotelplan. Le agenzie di viaggi informano puntualmente i clienti su questa come su altre procedure. «La gente le conosce poco e fatica a destreggiarsi nella giungla delle disposizioni, spesso espresse in un linguaggio burocratico o poco chiaro» osserva l'esperto. «Tantissime persone si rivolgono a noi anche per viaggi che un tempo avrebbero organizzato da soli, anche solo per prendere un volo low-cost. Da consulenti di viaggio stiamo diventando consulenti burocratici: ma effettivamente la situazione non è semplice».
Il consiglio numero uno è verificare che la destinazione non sia inclusa nella black-list dell'Ufsp. Puglia e Campania sono off-limits, «questo significa che se un cliente prenota ora non può contare sul diritto di scissione del contratto». Diversamente, le agenzie svizzere assicurano il rimborso «qualora la destinazione venga inserita nella lista successivamente, oppure introduca l'obbligo di vaccinazione o la quarantena all'ingresso».
La compilazione del formulario in uscita - ma anche al rientro, sul sito della Confederazione - è un altro servizio molto richiesto alle agenzie di viaggio. «Molti clienti non hanno dimestichezza con la tecnologia, o hanno paura di sbagliare» spiega Nettuno. Problemi che i vacanzieri fai-da-te forse non si pongono nemmeno: rischiano però di trovare un doganiere pignolo, oppure di perdere un aereo «perché all'imbarco le compagnie richiedono di presentare il formulario». Insomma meglio non rischiare.