Dopo le accuse di contribuzioni irregolari e di atteggiamenti intimidatori scatta l'interrogazione.
Al Municipio viene chiesto di verificare le dichiarazioni del sindacato OCST e la qualità dell'ambiente lavorativo all'interno della casa da gioco
LUGANO - Un'interrogazione per vederci chiaro in merito alla presunta «situazione potenzialmente molto grave» relativa alla politica del personale del Casinò di Lugano. A sottoscriverla è Edoardo Cappelletti (PC – Gruppo PS-PC), assieme ad altri colleghi di partito.
Al centro della controversia vi è la retribuzione corrisposta ai dipendenti, il clima di lavoro all’interno della casa da gioco e alcune disfunzioni nella sua gestione.
Il sindacato OCST riferisce di «paghe inferiori ai 10 fr. lordi all’ora e almeno un salario di 1’800 fr. al mese per un impiego a tempo pieno di una persona come croupier». Non mancherebbero poi, da parte della società, «atteggiamenti intimidatori nei confronti del personale».
Tutto ciò, stando a La Regione, assieme alla copiosa partenza di quadri dirigenti, di responsabili del personale e numerosi dipendenti, che sarebbero stati sostituiti da «personale di dubbia professionalità e presumibilmente, in parte, frontaliero». Non mancano, infine, anche dei dubbi circa l’equità dei bonus versati dalla SA.
Dal canto suo, il Consiglio d’amministrazione contesta le accuse del sindacato.
Alla Città Cappelletti chiede di «adoperarsi per verificare in quale misura i problemi emersi risultano fondati e, se del caso, intervenire affinché le condizioni e il clima di lavoro all’interno della sua partecipata vengano debitamente salvaguardati».
Qui di seguito le domande poste al Municipio: