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CANTONE«Attraverso un momento difficile, mi dimetto da tutte le cariche pubbliche»

19.08.21 - 14:42
È Simone Orlandi il funzionario 34enne finito sotto indagine per traffico abusivo di targhe.
tipress
«Attraverso un momento difficile, mi dimetto da tutte le cariche pubbliche»
È Simone Orlandi il funzionario 34enne finito sotto indagine per traffico abusivo di targhe.
La reazione dell'Udc: «Rammaricati e delusi». Sulle dimissioni: «Si tratta evidentemente della naturale e logica conseguenza politica a fatti di simile entità».

BELLINZONA - «Mi dispiace per quanto successo in un momento difficile della mia vita. Mi assumo l’insieme delle mie responsabilità collaborando con le autorità». Ci mette la faccia, o quantomeno il nome. È Simone Orlandi (UDC), il funzionario 34enne accusato di aver preso parte a un traffico abusivo di targhe con cifre basse.

Il consigliere comunale di Bellinzona, arrestato e rilasciato a piede libero, taglia la testa al toro e di fronte alle polemiche sceglie di rivelare pubblicamente la propria identità: «Intendo altresì dimettermi dalle cariche pubbliche, sia in seno al Consiglio comunale a Bellinzona che all’interno dell’UDC e confido che i miei errori non arrechino pregiudizi al partito», scrive in uno stringato comunicato inviato dal suo legale a tutti i fuochi. Una scelta, questa, forse dettata dal fatto che il nome del funzionario UDC iniziava a circolare.

Sotto accusa, insieme a Orlandi, è finito anche un 48enne svizzero del Luganese. Entrambi sono indagati dopo una segnalazione proveniente dalla stessa Sezione della circolazione. Fermati il 17 agosto, al termine dei rispettivi verbali erano stati arrestati per poi essere rilasciati il giorno seguente, anche se restano indagati a piede libero.

I reati ipotizzati a carico del 34enne sono quelli di corruzione passiva (subordinatamente accettazione di vantaggi), abuso di autorità, appropriazione indebita, acquisizione illecita di dati e riciclaggio di denaro. Per il 48enne si ipotizzano, invece, le imputazioni di corruzione attiva (subordinatamente concessione di vantaggi), riciclaggio di denaro e ricettazione.

La reazione dell'UDC - Anche l’Udc Ticino prende posizione riferendo di un «vivo rammarico e delusione» per i fatti che vedono coinvolto Orlandi, che oltre ad essere consigliere comunale è anche presidente sezionale del partito.  «Quanto accaduto - sottolinea il presidente Udc Piero Marchesi, a nome del proprio partito -, oltre a imbarazzare la persona e a compromettere la sua professionalità, getta purtroppo anche un’ingiusta ombra su tutta l’Amministrazione cantonale e sulle numerose collaboratrici e collaboratori che operano quotidianamente, con impegno e in modo onesto, in favore della popolazione».

L’UDC Ticino reputa «assolutamente inevitabile» l’intenzione di Orlandi di dimissionare dal suo ruolo di Consigliere comunale, oltre che dalle sue funzioni in seno al partito. «Si tratta evidentemente della naturale e logica conseguenza politica a fatti di simile entità».

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