«Abbiamo venduto biglietti anche in Belgio e Gran Bretagna», così il responsabile marketing Daniel Perri.
E la richiesta di test si è fatta sentire, spiega un'avventrice: «Ho faticato a trovare un appuntamento libero per fare un tampone».
RIAZZINO - Gente accalcata, parcheggi strapieni, musica forte da far tremare le pareti. È una Riazzino come non la si vedeva da tempo, quella di ieri sera. La Riazzino del Vanilla. Sì, perché dopo tanto, per molti forse troppo, tempo, centinaia di giovani sono tornati a varcare le porte della discoteca più grande del Ticino.
Qualcosa è cambiato - È l’una del mattino e all’entrata la coda arriva quasi a sfiorare la strada. È tutto un vociare, spingere, sgomitare. E questo, nonostante le regole del gioco non siano proprio le stesse di sempre: senza certificato Covid non si entra. Gli addetti alla sicurezza lo controllano scrupolosamente a tutti, insieme al documento di identità, ammettendo solo testati, guariti e vaccinati. Per i disorganizzati c’è però un jolly: la possibilità di effettuare il tampone in uno stand apposito direttamente fuori dal club. Ed oggi è proprio l’ultimo giorno in cui tutti lo possono fare gratuitamente, a spese della Confederazione. Da domani infatti chi non ha ricevuto almeno una dose di vaccino dovrà prendersi carico del costo del test.
Tuffo nel passato - Una volta dentro, la pista si presenta ricolma, e ogni singolo centimetro quadrato della discoteca sembra essere occupato da persone che ballano, ridono e bevono. La sensazione è quella di essere tornati a gennaio 2020, prima dell’avvento della pandemia, senza regole e senza paura.
Tanti clubbers, nonostante i prezzi - Per la riapertura c’è Marco Carola, uno dei più grandi nomi della techno internazionale. Il prezzo dell’entrata è molto alto per gli standard delle discoteche ticinesi: 59 franchi in prevendita, 70 sul posto. Ma la richiesta, evidentemente, è stata altissima.
L’euforia della folla - Tamara Glisic è una dei tanti ticinesi presenti. E non nasconde l’entusiasmo: «Mi sembra di tornare ai vecchi tempi. Era da una vita che non ero ammassata così in un locale. È la mia prima serata in discoteca da inizio pandemia, perché in estate sono stata più che altro all’aperto». Per poter accedere al locale con tutte le carte in regola Glisic ha però dovuto penare un po’: «Devo ancora fare la seconda dose di vaccino, e ho faticato a trovare un appuntamento libero per fare un tampone. Ho chiamato cinque farmacie diverse in tutto il Bellinzonese per ottenere un posto».
Una serata internazionale - Soddisfatto anche il responsabile marketing del Vanilla, Daniel Perri. «L’esperimento è riuscito in pieno. Abbiamo avuto clienti non solo dal Ticino, ma da tutta la Svizzera e fino al centro Italia. Ma non solo. Abbiamo venduto persino dei biglietti a Liverpool e Liegi, in Belgio». E il controllo del certificato Covid, spiega, non ha creato troppi problemi: «È uno step in più, quello sì, però l’abbiamo gestita bene e il flusso all’ingresso ha potuto mantenersi scorrevole». Gli stand per i test fuori dal locale hanno ugualmente riscosso successo, conclude, «e continueranno a esserci anche in occasione delle prossime serate».