La Cc-Ti ha tenuto oggi all'Espocentro la sua 104esima Assemblea generale ordinaria.
Oltre ai vari interventi, sono stati presentati i due nuovi servizi della Cc-Ti
BELLINZONA - Alla presenza di circa 300 partecipanti (numero chiuso per scelta di protocollo interno di sicurezza) si è svolta oggi all'Espocentro di Bellinzona la 104esima Assemblea Generale Ordinaria della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti). Ad intervenire, a seguito dei lavori assembleari, sono stati il Presidente Cc-Ti, Andrea Gehri, il
Consigliere di Stato Christian Vitta e il Direttore della Cc-Ti, Luca Albertoni, unitamente al CEO Swisscom, Urs Schäppi, e l’avvocato e noto fiscalista ginevrino Xavier Oberson in merito a
possibili riforme del sistema fiscale per tenere conto dell’evoluzione tecnologica e della robotizzazione in particolare.
Lavorare uniti e nella stessa direzione - Il Presidente Andrea Gehri ha sottolineato come l’economia ticinese si sia dimostrata molto resiliente anche in questi ultimi periodi difficili, reggendo il colpo degli effetti della pandemia, in linea con quanto occorso nel resto della Svizzera. Permangono le difficoltà per taluni settori, ma nel suo insieme l’economia ha reagito in maniera positiva. Preoccupano, oltre alle incertezze sanitarie, soprattutto le difficoltà legate alla reperibilità delle materie prime e al loro rincaro che sta già incidendo in maniera pesante sulle aziende e che toccherà tutti i cittadini. Inoltre, i rincari nel settore energetico sono importanti e sembrano al momento incontrollabili, il che potrebbe alimentare una pericolosa evoluzione inflazionistica.
«In un contesto del genere, è importante che tutti gli attori cantonali operino nella stessa direzione, per promuovere il nostro territorio e attirare importanti investimenti, garantendo quindi anche condizioni interessanti per il mondo imprenditoriale. Anche per questo motivo è assolutamente fondamentale evitare aumenti di imposte e applicare in maniera decisa, definitiva e secondo i tempi stabiliti la riforma fiscale in vigore dal 1° gennaio 2020, approvata dal Parlamento e dal popolo», ha sottolineato Gehri.
Ridurre l’aliquota sugli utili delle persone giuridiche dall’8% al 5% dal 1° gennaio 2025 è un altro elemento giudicato essenziale per mantenere il Ticino competitivo, nell’interesse di tutti. Andrea Gehri ha poi anche lanciato un appello alle Autorità Cantonali affinché talune prassi amministrative che si sono consolidate nel tempo ma che si sono rivelate troppo rigide, vengano riviste in tempi brevissimi.
Nuovi servizi - I lavori assembleari sono proseguiti con l’intervento del Direttore della Cc-Ti, Luca Albertoni, che ha evidenziato in particolare due importanti novità nell’ambito dei servizi offerti dalla Cc-Ti ai propri associati. La prima è la creazione di un servizio “Commercio internazionale”, che va ad ampliare le consulenze alle aziende anche in ambito di import (mentre fino a oggi l’attività di consulenza era limitata all’export). Si tratta della prima Camera di commercio e dell’industria in Svizzera che amplia in questa direzione il suo campo di attività.
La seconda novità è la creazione di una Scuola dell’export che partirà a primavera 2022. È un’emanazione della Swiss School for International Business di Zurigo, di proprietà di alcune
Camere di commercio e dell’industria, fra le quali anche quella ticinese (SSIB - Swiss School for International Business / Export & Import). I corsi, finora svolti solo in tedesco, saranno offerti in Ticino in italiano e con la possibilità di sostenere proprio in italiano gli esami riconosciuti dalla Confederazione. «Si tratta di un tassello, di natura interamente privata e senza alcun contributo statale, e certamente un’occasione importante per accrescere le competenze del personale residente in Ticino in ambito internazionale», ha spiegato Albertoni.
Una tassa per i robot? - Luca Albertoni ha poi dialogato con il noto avvocato e professore di diritto fiscale Xavier Oberson su possibili riforme del sistema fiscale nell’ottica dell’evoluzione tecnologica che pervade ormai tutti i settori. Oberson ha invitato a riflettere sull’eventualità di introdurre una tassa per i robot, togliendo altri fardelli fiscali. Dalla discussione sono comunque emersi molteplici interrogativi da risolvere, a partire dalla definizione dell’automazione, passando per i processi che potrebbero essere imposti, sino ai rischi di frenare le spinte innovative. Il tema merita certamente uno studio e un’osservazione puntuale, anche se, a oggi, si tratta soprattutto di ragionare e ottimizzare i sistemi fiscali esistenti piuttosto che decidere su nuove forme di imposizione.