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CANTONELa vendemmia è stata difficile

20.12.21 - 11:51
Colpa delle gelate tardive, ma anche della grandine e di un'estate umida
tipress
La vendemmia è stata difficile
Colpa delle gelate tardive, ma anche della grandine e di un'estate umida
Il valore globale del lavoro di quest'anno viene stimato in circa 21.6 milioni di franchi per il Ticino: circa il 7% in meno dello scorso anno.

BELLINZONA - È stata un'annata viticola difficile quest'anno. È questo, in buona sintesi, il bilancio della vendemmia di questo 2021 secondo la Sezione dell’agricoltura del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) e l’Interprofessione della Vite e del Vino Ticinese (IVVT).

Colpa del gelo - Dopo un germogliamento abbastanza precoce grazie alle alte temperature del mese di marzo, lo sviluppo vegetativo è stato invece lento sino alla fine di maggio, condizionato dalle basse temperature dei mesi di aprile e maggio.

Tra l’8 e il 10 di aprile, in zone nelle quali il gelo è sopraggiunto, vi sono stati danni ai germogli presenti e alle gemme allo stato cotonoso e la temperatura minima è scesa sino a -6°C.

Dalla fine di maggio, grazie a condizioni di tempo favorevoli, lo sviluppo dei germogli è poi stato molto veloce e costante, rendendo difficile il seguito delle operazioni di gestione della parete fogliare in crescita.

Tarda fioritura - La piena fioritura è apparsa molto in ritardo, la sua durata è stata corta e ha prodotto un buon tasso di allegagione su merlot. Le temperature di aprile e maggio hanno rallentato lo sviluppo vegetativo portandolo ad un differimento di circa dieci giorni rispetto alla scorsa stagione.

E pure la grandine - Varie grandinate si sono susseguite un po’ su tutto il territorio cantonale durante il mese di luglio. In particolare, l’8 luglio una forte grandinata ha colpito diverse zone del Bellinzonese, principalmente il comune di Bellinzona con le frazioni di Giubiasco e Camorino. In questa zona, la maggior parte dei vigneti non è protetta con reti antigrandine e a causa della straordinaria violenza dell’evento sono stati conteggiati danni sino al 90-100%. Anche parte del Locarnese, soprattutto la fascia che va da Ascona a Maggia, ha subito danni sino al 50 % circa.

Sempre l’8 luglio, la grandine ha colpito anche varie zone del Sottoceneri producendo però meno danni grazie alla protezione di reti poste sui filari.

Il martedì successivo, il 13 luglio, un’altra grandinata ha colpito Biasca e parte della valle di Blenio, con danni dal 10 al 90%, ma in questo caso l’evento ha colpito a macchia di leopardo e non tutti i vigneti sono risultati danneggiati.

Eventi di grandine più puntuali hanno avuto luogo anche durante la fine del mese, tra il 25 e il 27, colpendo in maniera importante i vigneti delle Terre di Pedemonte e arrecando danni dal 50 al 100%. Le importanti quantità di pioggia cadute durante il mese di luglio e inizio agosto in tutto il Cantone, con quantitativi che si avvicinano ai 400-500 litri al metro quadro, sono state veramente eccezionali, coprendo in un mese praticamente la metà della quantità totale di precipitazioni che riguardano l’intero periodo vegetativo della vite (aprile-settembre), che in genere si situano sui 950 litri al metro quadro. In tali condizioni di disponibilità idrica dei suoli, gli acini hanno potuto accrescere il loro volume in maniera importante.

Estate umida - La primavera fredda e l’estate umida e fortemente piovosa hanno ritardato la raccolta dell’uva portando la raccolta verso la fine del mese. La fase meteorologica tra la metà di agosto e la metà di settembre è stata secca e soleggiata ed ha permesso di raggiungere una buona maturità fenolica per il Merlot, anche se la maturazione tecnologica ha risentito del clima stagionale.

Aspetti fitosanitari - L’inizio di stagione fresco e con scarse precipitazioni ha ritardato la schiusura delle gemme e rallentato lo sviluppo dei germogli. Le temperature di giugno hanno favorito un’accelerazione della crescita e le abbondanti piogge cadute a partire dalla fine del mese hanno determinato una forte pressione di peronospora che si è tradotta in forti attacchi soprattutto nel Sopraceneri. Nel complesso, le altre malattie fungine non hanno rappresentato un problema se non in casi sporadici o in zone e su varietà sensibili. La presenza di insetti è stata generalmente contenuta. Le popolazioni di Drosophila suzukii, nonostante i mesi estivi umidi e generalmente freschi, sono sempre state al di sotto del livello di guardia ad eccezione di vigneti ubicati in zone particolarmente sensibili. Il monitoraggio dei nidi di tignole della vite all’invaiatura ha permesso di riscontrare attacchi generalmente di bassa o media entità (2-12%), con punte fino al 40-60% di grappoli colpiti in alcune zone molto sensibili. È stata confermata la presenza del fillominatore Aspilanta oinophylla e della cicalina americana della vite Erasmoneura vulnerata in gran parte delle zone viticole del Cantone. I danni sono comunque stati trascurabili. Nonostante si sia assistito a un aumento delle catture di Popillia japonica nei vigneti già interessati nel 2020 e sia stata riscontrata un’espansione del focolaio di infestazione, i danni sono stati limitati. I monitoraggi della flavescenza dorata hanno confermato la presenza della malattia in quasi tutto il territorio cantonale, eccezion fatta per alcune zone marginali.

Gradazione leggermente sotto la media decennale e quantità inferiore - Mai come quest’anno c’è stata una marcata differenza tra Sopraceneri e Sottoceneri. Lo stato sanitario delle uve consegnate in tutto il Cantone è stato tra buono e molto buono. Nel Sottoceneri la gradazione media delle uve conferite è stata buona come pure i quantitativi, mentre si sono registrate maggiori difficoltà per le uve conferite nel Sopraceneri. Oltre alle condizioni climatiche del 2021, ad influire sui quantitativi ha sicuramente giocato un ruolo il mantenimento, per il Merlot, del limite di produzione di 840 gr/mq contro l’abituale 1kg/mq. Ne risulta quindi che i quantitativi sono stati del 14% in meno rispetto alla media decennale per quanto attiene al Merlot. La vendemmia 2021 ha prodotto 5'113’709 kg di uva, di cui 4'854’302 kg di Merlot. La gradazione media del Merlot con 20,8 Brix (86.5 Oe) risulta leggermente inferiore rispetto allo scorso anno (-0.6 Brix) e anche alla media decennale (-0,3 Brix). Si ricorda che la media determinante per i prezzi (vedi sotto) è stabilita togliendo dal calcolo i valori estremi.

Prezzi - Alla gradazione media determinante per la fissazione del prezzo delle uve Merlot, segnatamente 20.6 Brix (85.6 Oe) per il 2021, il prezzo base indicativo fissato dall’Interprofessione della Vite e del Vino Ticinese (IVVT) è di 400 franchi al quintale.

Il valore globale della vendemmia 2021 viene stimato in circa 21.6 milioni di franchi per il Ticino e 21.8 milioni di franchi per la Svizzera Italiana (che corrisponde a un meno 7% rispetto allo scorso anno). Questo calo è da attribuire alla produzione inferiore, dovuta alle condizioni climatiche del 2021.

Superficie praticamente invariata - La superficie vitata ammonta a 1'150 ettari, di cui solo il 10% circa sono uve bianche e il resto uve rosse, con il Merlot che fa sempre la parte del leone con circa il 77%. Il rapporto completo sulla vendemmia, con superfici, produzione e gradazioni, sarà pubblicato sul sito www.ti.ch/agricoltura durante il mese di febbraio 2022.

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