Inverno aridissimo: la grande siccità porterà all'impossibilità di produrre energia elettrica?
Mentre i lavori di manutenzione proseguono, Andrea Papina, direttore della Verzasca SA, si affida alle statistiche: «Nelle ultime estati ci sono sempre state precipitazioni importanti».
VERZASCA - Dopo il grande svuotamento e gli importanti lavori di manutenzione in corso, avevano previsto di riempire il bacino idroelettrico entro la fine dell'estate. Ma alla diga della Verzasca forse si dovrà aspettare. I tempi a causa della forte siccità rischiano di dilatarsi nell'ottica di un ritorno alla normalità. «Sappiamo che la diga tornerà a riempirsi – sottolinea Andrea Papina, direttore della Verzasca SA –. Il problema è quando».
«Non si tratta solo di una questione estetica» – Non pensando a un inverno tanto arido, la tabella di marcia ipotizzava un bacino di nuovo pieno entro luglio. Questo termine, tuttavia, potrebbe essere posticipato. Creando magari anche qualche grattacapo alla produzione di energia elettrica? Cosa accadrà se la siccità dovesse perdurare anche nei prossimi mesi? «Sappiamo che al turista piace vedere la diga piena, ma non si tratta solo di una questione estetica».
Se la siccità continua... – In linea teorica infatti si potrebbe arrivare a un momento in cui potrebbe mancare la materia prima per produrre l'energia elettrica. «Se c'è poca acqua e c'è poca neve è normale che qualche dubbio bisogna porselo. Nel caso la siccità dovesse continuare, dovremo essere bravi a livello di pianificazione e di tempistica, magari collaborando con altri impianti».
Ecco cosa accade abitualmente – Papina comunque non è particolarmente preoccupato. «Va anche detto che le statistiche indicano come nell'ultimo ventennio il bacino si sia riempito dalle due alle quattro volte all'anno. È vero che siamo reduci da un inverno eccezionale, ma nelle ultime estati ci sono sempre state precipitazioni notevoli. Se questo trend dovesse riproporsi, il lago potrebbe tornare in fretta a riempirsi. Per noi comunque la normalità non rappresenta per forza il bacino pieno, ci possono essere anche in condizioni abituali fluttuazioni verso l'alto o verso il basso di diverse decine di metri».
Sul cantiere tempistiche rispettate – Nel frattempo i lavori di manutenzione proseguono a ritmo più o meno spedito. «Diciamo che siamo in linea con le aspettative – commenta il direttore –. Nel giro di un mese e mezzo circa le operazioni dovrebbero essere ultimate. E poi speriamo che arrivi l'acqua».