Il Festival torna in presenza dal 2 al 4 giugno nel patio di Palazzo Civico, con un “antipasto” tra teatro e letteratura
LUGANO - Il 2022 segna il ritorno in presenza del Festival Poestate, nella sua location consueta che è il patio di Palazzo Civico a Lugano. Un programma ricco di proposte e autori, come di consueto, quello allestito anche quest’anno dalla direttrice artistica Armida Demarta.
Roberto Badaracco ha portato il saluto della città di Lugano. «La prima bella notizia è il ritorno in presenza, dopo il 2019» ha spiegato il vicesindaco, complimentandosi per le due edizioni virtuali di Poestate - ospitate su Tio/20minuti - e il coraggio manifestato nel proseguire con l’offerta culturale. «Apprezziamo molto come Città la tipologia di Poestate e l’ambiente, si crea un’atmosfera molto particolare» che va ad aprire la stagione degli eventi estivi. «Il punto forte di Poestate? Le relazioni molto forti con vari enti, privati e pubblici. Quest’anno va segnalata quella con la città di Milano», a dimostrazione dell’internazionalità della rassegna. «Credo che, dopo due anni di sostanziale chiusura di tutto, sarà un grande successo e ci sarà la voglia di tornare ad ascoltare la poesia dal vivo».
«Le difficoltà non sono mancate, è emozionante ritornare in presenza» ha ammesso Demarta, che ha ringraziato per la rinnovata concessione del patio di Palazzo Civico. La formula è quella storica «e vincente»: «un vortice di proposte» a ingresso gratuito, che creano «una rete di contatti e collaborazioni» che uniscono proposte classiche e d’avanguardia, altre istituzionali e altre ancora più “anarchiche”.
Il prefestival - Quest’anno si comincia con una serata prefestival in programma per il 1° giugno al Teatro delle Radici di Lugano: andrà in scena un incontro tra letteratura e teatro dal titolo “Graffio sul bianco”, per la regia di Cristina Castrillo.
Gaber, e non solo - La prima serata, quella di giovedì 2 giugno, inizia nel segno di Milano (con la presentazione di tre autori meneghini) e poi si prosegue con “Il romanzo storico e la caccia alle streghe”. Dopo i lavori di Luca Dattrino e Margherita Coldesina si passa a due momenti tra letteratura e storia curati da Sergio Roic. Quindi le “Cattive abitudini” di Annalena Aranguen, presentate da Andrea Fazioli. Il piatto forte della serata e l’omaggio a Giorgio Gaber, a cura di Michela Dagnini e Paolo Dal Bon, che presiede la Fondazione milanese che porta il nome del grande cantautore. Chiude la serata l’omaggio musicale alla poesia del Mediterraneo con l’Abdo Buda Marconi Trio.
Fo, Rame e Milano - Si riparte da Milano anche venerdì 3 giugno con la presentazione di quattro autori da parte di Gilberto Isella. Poestate renderà poi omaggio a uno storico amico della manifestazione, Giancarlo Majorino, con un intervento a cura della Casa della Poesia di Milano e la presenza di autori del calibro di Amos Mattio, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis e Viviana Nicodemo. Quindi Jacopo Fo, il figlio di Dario Fo e Franca Rame, spiegherà al pubblico cosa vuol dire essere figlio di due personaggi così importanti e carismatici. Si procede quindi con interessanti letture, presentazioni e performance poetiche curate da Marko Miladinovic.
Pace, diritti, Alfonsina e Pier Paolo - Il PEN Club della Svizzera italiana promuoverà la promozione della pace (con Emmanuel Pierrat, presidente del Comitato scrittori per la pace) e la difesa delle minoranze linguistiche nel primo intervento della serata conclusiva di sabato 4 giugno. Spiccano altri due omaggi: quello ad Alfonsina Storni, in collaborazione con l’Ambasciata di Argentina a Berna, e quello a Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita. Ci sarà modo anche di conoscere una «nuova realtà culturale alternativa» chiamata Per.Lugano, che punta a una migliore promozione delle arti in città (ma non solo). Lo sbocco? Un’associazione che punterà a essere «facilitatrice» di chi vuole fare cultura, ma che non farà cultura in prima persona. L’edizione 2022 di Poestate si chiuderà con una performance sperimentale poetico-musicale, “Questa conversazione non ha avuto luogo”, con Gianluca Monnier e Paride Guerra.
La poesia in realtà virtuale - Come di consueto le proposte del palco di Poestate saranno affiancate da varie installazioni video e le postazioni fisse - buvette e tavolo libri. Si sperimenterà anche una performance poetica digitale in realtà virtuale: “Tracks VR”, un progetto di Egidia Bruno e Vincenzo Vecchione.