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CANTONEBoom di truffe economiche durante la pandemia

12.05.22 - 14:38
Gli inquirenti hanno aperto oltre novanta incarti per fare luce su reati legati all'erogazione di crediti Covid
Tipress
Boom di truffe economiche durante la pandemia
Gli inquirenti hanno aperto oltre novanta incarti per fare luce su reati legati all'erogazione di crediti Covid

BELLINZONA - Sono oltre novanta gli incarti che il Ministero pubblico ha aperto per fare truffe legate all'erogazione di crediti Covid (+80% rispetto all'aprile 2021). Si tratta di un importo totale di 18 milioni di franchi. Le persone indagate sono oltre 140, di cui 24 in carcerazione preventiva. Lo ha evidenziato il procuratore generale sostituto Andrea Balerna, che stamani è intervenuto nell'ambito di una conferenza stampa relativa alla criminalità economico-finanziaria in Ticino.

Sotto la lente delle autorità – ha sottolineato il magistrato – sono finiti anche gli abusi perpetrati da aziende che hanno fornito cifre non veritiere circa le ore di lavoro perse a seguito della crisi pandemica. A fronte di una massa complessiva di più di 900 milioni di franchi erogati in quest’ambito nel nostro Cantone, sono state sinora oltre settanta (+133%) le segnalazioni di presunte irregolarità giunte al Ministero pubblico. Alcune di queste si sono poi tradotte in importanti operazioni svolte in collaborazione con la polizia cantonale e gli uffici federali e cantonali competenti.

La criminalità economico-finanziaria «resta una piaga» e «il più delle volte è sottovalutata, ma in grado di alterare il mercato e provocare ingenti danni diretti o indiretti alle istituzioni e alla collettività». Per questo motivo, il Ministero pubblico e la polizia cantonale hanno rafforzato le misure di contrasto ad ampio raggio.

Quanto verificatosi nell’ultimo biennio sullo sfondo della pandemia rappresenta soltanto uno dei tasselli del composito mosaico dei reati identificati e perseguiti anche grazie al rafforzamento della collaborazione tra organi inquirenti ed enti pubblici dei vari settori interessati.

L'azione di contrasto prevede ottimizzazioni su più livelli, dai mezzi a disposizione delle autorità all'intensificazione degli sforzi anche sul sequestro di valori patrimoniali e alimentando lo spirito critico verso una criminalità sommersa a cui l'opinione pubblica ancora oggi non attribuisce l'effettivo grado di pericolosità sociale. Inoltre, è necessario un costante aggiornamento e sviluppo delle collaborazioni in quanto le autorità di perseguimento penale sono sempre più chiamate a contrastare attività criminali altamente specializzate e interconnesse sul piano nazionale, internazionale e virtuale (criminalità digitale e cybercrime).

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